Eboli: Cariello, continuiamo a parlare alla gente

E’ giunto il momento di prendere una seria decisione sul futuro. I tempi sono ormai maturi perché le riflessioni profonde, fatte nel passato, vengano tradotte in azioni concrete. Un gruppo politico, una forza capace di affermarsi in un panorama fatto di simboli spesso vuoti, di baronati e di caste conservatrici, non può disperdersi solo per il timore di combattere sultanati che da anni gestiscono l’economia e la politica del nostro territorio. Per questo ho deciso di non lasciare che l’entusiasmo, la voglia di cambiamento, si affievolisca perché qualcun altro lo decide, decide per le vite di un’intera popolazione: ad Eboli come nel salernitano. Le esperienze elettorali recenti sono l’esempio di come la degenerazione politica sia ormai cosa fatta; di come il centro sinistra nostrano e nazionale si stia connotando come fucina di interessi particolari di una dirigenza litigiosa ed avida di potere. I valori che hanno spinto generazioni di cittadini, operai, agricoltori, professionisiti ed intellettuali non vivono più in quella casa, lì dove l’unica meta è il raggiungimento di un benessere personale. Il contatto con il territorio, con la gente e le sue esigenze, resta relegato al demagogico dizionario elettorale e, quando anche quello non riesce più a creare il consenso sperato, altri strumenti vengono messi in campo. Abbiamo assistito alla formazione di un vero e proprio mercato del voto, con tanto di quotazioni. Un ridicolo balletto, una farsa semiseria che si richiama agli ideali del centro sinistra. Uno schieramento che vive – e le vicende nazionali del Pd lo dimostrano – in un continuo stato consultativo senza il quale il castello cadrebbe all’istante. Primarie che si susseguono a iosa; creazione di dirigenti – burattini al servizio di equilibri precari. La crisi è dietro l’angolo, segno di come siano gli uomini e non più le idee a sottendere le battaglie politiche. Così, quando le persone (non più i valori) vengono a mancare, si assiste a guerre interne. Ripicche, beghe che calpestano le aspettative di una cittadinanza tutt’altro che rappresentata da ideologie ormai vuote. Le stesse forze di sinistra fanno i conti con personalismi estremi che hanno portato al tracollo quasi totale o all’effimero marketing. Il risultato di tale miopia è sotto gli occhi di tutti. La sostituzione delle forze comuniste con quelle della Lega Nord è una realtà inconfutabile. Questa non è politica. Il contatto con la gente, con il territorio, con i suoi bisogni, il ritorno all’ascolto devono essere il motore di una forza politica, di un gruppo che guardi alla crescita, che abbia come unico scopo lo sviluppo della società. Una forza che assuma come pilastro fondante quel riformismo, quei principi di laicità e libertà che oggi trovano dimora altrove, in un’azione governativa regionale e provinciale che ho potuto toccare con mano; in un presidente, quale Stefano Caldoro, capace di accollarsi i danni del centro sinistra in nome del benessere della Campania; in Edmondo Cirielli, in grado di andare oltre le barriere d’appartenenza per sostenere e migliorare interventi in ambito lavorativo, sociale, di edilizia scolastica secondo canoni che sono propri della mia formazione ed esperienza. Simboli chiari di come governare sia altro dallo spartirsi incariche e poltrone, dall’elargire prebende, dal clientelismo elettorale proprio di un centro sinistra ormai malato. Un quadro generale complesso ed articolato che fa da solida base al mio rivedermi in una politica che bada alla realizzazione cocreta di percorsi di crescita. Quella stessa che riscontro in una forza affermata, a livello provinciale, come il Nuovo Psi al quale – dopo incontri proficui con il segretario Antonio Fasolino – faccio ufficiale richiesta d’adesione in nome del sostegno al riformismo, laicismo e garantismo che essa esprime in provincia di Salerno come in tutta Italia. Do adesione al suo radicamento sul territorio favorito dall’uso di un linguaggio schietto e diretto, di un modus operandi concreto e per nulla demagogico. Con il Nuovo Psi intendiamo lavorare per la creazione di una società cosciente dei propri mezzi, attenta ai bisogni concreti, lontana dai labirinti e le strategie che logorano il centro sinistra; una società che sia solidale, meritocratica, interprete di ogni sua componente, scevra dai ricatti della politica clientelare, matura, espressione di se stessa e libera.

5 pensieri su “Eboli: Cariello, continuiamo a parlare alla gente

  1. Se è davvero così allora le voci che circolavano in campagna elettorale erano vere.
    Complimenti al sito di DENTRO SALERNO per aver anticipato tutti sui tempi e adesso il diretore BIANCHINI che fa? non commenta le sorti del suo caro amico CARIELLO?

  2. sono trascorsi gia’ 15 anni ,quando contestavi con il tuo amico Rosania,l’allora On.Conte.Adesso entri in quella casa ….certo che di strada ne hai fatta per raggiungere questa meta.Viva la demacogia,la meritocrazia,e la straegia voltagabbana.Peccato sembravi il NUOVO.

  3. ti ho sempre apprezzato per la tua coerenza di vero uomo oltre la sinistra. Ora ti butti nelle mani del potere. Che delusione. Mi pento di averti sempre sostenuto e difeso. Ora comprendo perchè la gente non va più a votare. E penso ai miei amici che quando incontrerò mi diranno: hai visto che Cariello è peggio degli altri ? ed io cosa risponderò ? Che vergogna, che delusione. Massimo da te non me lo aspettavo !

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