Salerno: 21 giugno 1943, bombardamenti sulla città       

Salerno: 21 giugno 1943, bombardamenti sulla città       

Maria Amendola

 A Salerno persero la vita più di 400 persone durante il bombardamento degli alleati il giorno di San Luigi Gonzaga, ovvero 21 giugno 1943 alle ore 13:15, il primo di circa 20 bombardamenti (circa 800 vittima), il centro storico fu letteralmente sventrato. Antecedentemente a quella data, Radio Londra diretta da Carlo Petrone, un esule salernitano, durante le trasmissioni notturne denunciava la volontà dei tedeschi di trasformare in un unico campo di battaglia tutta la provincia di Salerno, da Sapri a Scafati. Molti salernitani ascoltavano la trasmissione clandestinamente. Un aereo inglese (un caccia) sorvolava abitualmente puntualmente la zona orientale della città, e a volte anche a bassa quota, venne chiamato “Ciccio o ferroviere”. Non sorvolerà più i cieli di Salerno improvvisamente. Era iniziato il piano di sfollamento della popolazione e tutti coloro che ne ebbero la possibilità si rifugiò presso le campagne circostanti. Una notte un aereo sganciò tre bombe contro la scogliera frangiflutti a poche decine di metri dal palazzo delle poste, ma non ci furono danni. Il 21 giugno molti cittadini si trovavano sulla spiaggia di Santa Teresa, mentre altri per strada a godersi il primo giorno d’estate ignorando la sirena antiaerea, in quanto gli aerei che sorvolarono in precedenza la città erano diretti a Napoli sganciando lì le bombe. La caserma Umberto I fu uno dei primi edifici colpiti, mentre le zone dalla stazione al Carmine furono distrutte. La popolazione era avvolta dalla polvere, da macerie, dalle urla e dai pianti. I morti e superstiti illesi e quelli usciti vivi dalle macerie non si contavano. Raccolte le poche cose importanti e lasciandosi alle spalle tutto, i salernitani si diressero nelle zone limitrofi della città. Anche Battipaglia era stata bombardata qualche ora prima. Come anticipato da quel giorno i bombardamenti si succedettero fino al giorno dello sbarco a Salerno del 9 settembre, nome in codice “Operazione Avalanche”.