Sanità: De Luca critica il trasferimento del Centro Trapianti di rene

L’on. Vincenzo De Luca, Sindaco di Salerno e leader dell’opposizione nel Consiglio Regionale della Campania, critica il decreto – num. 25 di martedì 13 aprile 2010 – con il quale l’on. Antonio Bassolino Commissario ad Acta per l’Attuazione del Piano di Rientro del Settore Sanitario ha disposto il trasferimento del Centro Trapianti di rene dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II all’Azienda Ospedaliera Cardarelli di Napoli. “In primo luogo mi sembra scorretto dal punto di vista istituzionale – premette De Luca – che un provvedimento di tale importanza venga assunto dopo le elezioni ed in attesa che s’insedino il nuovo governo ed il nuovo Consiglio Regionale. Chiederò pertanto al Presidente Caldoro di revocarlo immediatamente”. “Avendo assunto il risanamento della Sanità come impegno prioritario del programma elettorale e della consiliatura – prosegue il leader dell’opposizione in Consiglio Regionale – sono fortemente convinto dell’esigenza d’ottimizzare la spesa sanitaria, ma non a discapito delle professionalità e delle esigenze dei pazienti. Ritengo che tale trasferimento mortifichi il patrimonio professionale e scientifico dell’ Università Federico II e non assicuri ai pazienti ed ai loro familiari un miglioramento dei livelli di servizio ed assistenza”.“Appena si sarà insediato il Consiglio Regionale è necessario – chiede De Luca – convocare al più presto una conferenza di servizio tramite la quale si possa, con la partecipazione dei vertici dell’Ateneo,delle dirigenze sanitarie ed ospedaliere, della rappresentanza del personale medico e paramedico, della Regione Campania ed il contributo delle associazioni dei pazienti programmare il miglioramento del servizio trapianti in tutto il territorio regionale”. E’ necessario – conclude De Luca – definire un’organizzazione che, eliminando i veri sprechi, consenta la piena valorizzazione del contributo dell’Università Federico II in questo delicatissimo settore avendo al centro gli interessi dei pazienti, la crescita delle professionalità mediche e paramediche, l’efficienza operativa”.