Eboli: Cariello, voto negato alle fasce deboli dalle barriere!

Assurdo. Inconcepibile. Risulta difficile trovare aggettivi appropriati per esprimere quanto constatato questa mattina al seggio di rione Pescara, allestito presso l’Istituto Professionale per il Commercio. Urne posizionate al primo piano della struttura. Nessuna considerazione per i diversamente abili e anziani, ai quali, di fatto, è stata negata la possibilità di esercitare un diritto – dovere, di svolgere a pieno il ruolo di cittadini attivi. Un passo indietro che non stentiamo a definire vergognoso, non degno di una società che si definisce civile, ancor meno di chi pensa di governare (e bene) e che, di fatto, ha pianificato e predisposto la dislocazione dei seggi. Abbiamo raccolto, in tutta la giornata di ieri, le lamentele di diversamente abili e anziani che, giunti presso l’Istituto di rione Pescara, si sono trovati di fronte alla più penosa delle barriere architettoniche immaginabili. Impossibile raggiungere il seggio posto al primo piano della struttura. Impossibile poter esprimere la propria preferenza, quel voto libero che rende ogni cittadino partecipe e che, ancor prima, è baluardo di democrazia, di quell’uguaglianza – esente da preconcetti e bassezze culturali – propria della segretezza con cui si svolgono le operazioni. Tutto ciò, il sentirsi parte attiva, il sentirsi completamente integrati, la dignità, l’amor proprio, la coscienza di poter determinare, decidere e programmare il proprio futuro, e’ stato negato. A questo punto ci chiediamo, evitando giri di parole: chi è l’intelligente che ha pensato di porre un seggio al primo piano di un edificio irraggiungibile da chi è portatore di disagi fisici o anziano con difficoltà? Chi, tanto sensibile e dotato di tatto sopraffino, ha dimenticato che una comunità è composta da tutti i suoi membri, come un corpo unico in cui ogni organo è indispensabile? Quale accortezza, da parte di chi si propone e ripropone alla guida della città! Stigmatizziamo in modo più che fermo quanto verificatosi ieri a di scapito, ripetiamo, di un diritto – dovere per tutti, riservandoci il dovere di denunciare agli organi competenti quanto accaduto. Aborriamo il senso di trascuratezza, di menefreghismo e di superficialità dato da chi ha pensato bene di non dover pensare, di non dovere avvalersi della facoltà di ragionare.  Condanniamo, senza possibilità d’appello, il comportamento di chi ha di fatto violato la dignità della persona, ferito i suoi sentimenti, scritto una pagina infamante per la storia della nostra comunità.