Vita di Missione: quanta fatica per niente

 Padre Oliviero Ferro

Quante volte ci è successo di dire queste parole. E’ un po’ quello che avevano detto gli apostoli che li invitava a ritornare a pescare:”Abbiamo lavorato tutta la notte e non abbiamo preso niente”. Questo mi ricorda un proverbio e una storia che vi voglio raccontare. “Tu coltivi le arachidi e al momento della raccolta, resti con le mani vuote”. C’era una volta un uomo che aveva avuto tre figli. Il primo era aggressivo e pronto a fare confusione,il secondo invece calmo e difficile da capire,il terzo infine sempre ubriaco e fannullone. Il primo morì in una rissa al mercato. Il secondo si diede al commercio. Il terzo invece si mise ad andare in giro come un vagabondo e a vivere di espedienti. Suo padre, un giorno,per cercare di aiutarlo a uscire dalla sua situazione,gli affidò dieci galline affinchè le facesse diventare grandi  e così potesse vivere di questo lavoro. Si mise d’impegno,ma tutto ciò non durò che una settimana. Il sabato vendette le galline e la domenica utilizzò tutti i suoi soldi per ubriacarsi. Se ne andò in un’altra regione per cercare un mestiere meno faticoso. Divenne un ladro. Ebbe un po’ di fortuna,ma un giorno fu arrestato per aver rubato delle capre. Il proprietario del gregge lo portò in giro per il villaggio con una corda al collo per vedere se qualcuno lo riconosceva,così da pagare la cauzione. Nel frattempo,suo fratello che era nei paraggi per i suoi affari di commercio,lo vide ma non disse niente. Alla sera,tutti vennero invitati al tribunale il giudice domandò al ladro:”C’è qualcuno che ti può aiutare,facendosi garante per te?”. Vedendo suo fratello tra la folla,lo indicò con il suo dito,ma lui gridò ad alta voce:”Cosa mi interessa di lui?Fatene quello che volete” e fu condannato a morte. Quando il commerciante rientrò da suo padre e gli raccontò quello che era successo e come suo fratello era stato condannato,il padre lo condusse all’assemblea degli anziani. “Io credevo di avere messo al mondo tre figli. Ma vedo che non ho più il diritto di chiamarmi padre. Il primo è morto a causa della sua cattiveria,il secondo a causa della sua disonestà ed ecco il terzo che ha il cuore più duro della pietra”. Il consiglio prese la sua decisione: il figlio dal cuore duro venne cacciato dal villaggio e suo padre invecchiò senza figli”. Come tutte le storie,c’è sempre qualcosa da imparare. Nei dialoghi nelle famiglie,si cercava di ascoltare,consigliare. ma chi doveva decidere era la persona interessata che non sempre accettava. In ogni caso,si continuava per trovare la soluzione migliore. Non ci si può fermare di fronte alle difficoltà. In ogni persona c’è sempre,in fondo in fondo,qualcosa di buono.