Parole salvifiche nel mondo virtuale della politica campana: profumo di bugie

Giuseppe Lembo

Che facce toste sono soprattutto i consiglieri uscenti della Regione Campania, che si propongono con l’innocenza e la verginità delle prima volta. Non è ancora iniziata la campagna elettorale, ma già si manifestano i primi segnali , di quanto osano le tante facce toste, attraverso i manifesti imbratta muri accompagnate da seducenti slogan che cercano di guadagnarsi il consenso degli elettori. E’, questo, un vizietto diffuso soprattutto tra i vecchi della politica, tra quanti cercano di dare l’assalto al Consiglio Regionale della Campania; un vizietto che  viene ormai da lontano. Si tratta di vecchi consiglieri che siedono comodamente con tutti gli abbondanti privilegi che ne conseguono, negli scranni del Consiglio Regionale, molto spesso senza che la gente lo sappia o se ne accorga. Pescicani sott’acqua in eterna apnea! Ebbene costoro, grandi facce toste si ripropongono anche in questa tornata elettorale con lo slogan “ con me. Protagonisti “. Ma sanno il vero significato del termine  protagonista ? Sanno il percorso di attivo coinvolgimento e partecipazione che porta in politica al protagonismo del cittadino–elettore? Sinceramente, riproporsi usando uno slogan bugiardo dopo essere stati i campioni del non protagonismo, è veramente troppo. Non è possibile osare tanto ! Non è possibile che ci sia ancora gente ingannevole che pensa la Campania, come una  abbandonata realtà africana, dove si combattono  nell’indifferenza di tutti, le guerre dimenticate, le guerre assassine che fanno migliaia se non milioni di morti. Per fortuna qui da noi non c’è una tale condizione, anche se, da più parti, è fortemente  desiderata la distruzione fisica degli avversari; in mancanza c’è , però, un’ attenta, violenta e diffusa ricerca di distruzione psicologica del cittadino – elettore che tanto vorrebbe fidarsi dei propri rappresentanti eletti al Consiglio Regionale della Campania . Gli slogan basati su falsi presupposti non hanno altro significato di immagine elettorale che quella di sbugiardare chi li usa pensando di poter impunemente ingannare i cittadini.  Cosi non è! I cittadini, in maggioranza informati, sanno come comportarsi e certamente non si lasciano irretire da parole assolutamente vuote di significato. Altri termini spergiuri  sono quelli di quanti  , avendo governato per una  o più legislature , promettono  “ trasparenza, riformismo, rinnovamento, “cambiamento “ e  “sviluppo “; promettono, altresì, sanità amica , impegno a fermare  le “ fughe “ dei giovani , un “ territorio sicuro“ una vita di qualità “ e “la fine dei mali della Campania“. Tutte cose che fino ad oggi sono state assenti dagli scenari politici che hanno governato la Campania. Quante promesse al vento! Quante bugie assurte a verità per quel lontano tempo che verrà. Si tratta di plateali inganni ; si tratta di tradimenti  non più accettabili. Anche questi brutti trucchi degli slogan ingannevoli non incantano più nessuno. L’impegno di una classe politica mediocre ha prodotto in Campania tanti mali ; sono mali di ieri, di oggi  e , grazie alle loro facce toste, saranno anche i mali di domani. Guai ad avventurarsi nei programmi, una fotocopia di belle promesse, di mondi virtuali, riproposti da una legislatura all’altra; messaggi-vangelo dei tanti tradimenti che  da tempo infestano la Campania, una regione negata , una regione sempre più nemica della gente. Eleganti brochure contengono un lungo elenco di impegni  e di promesse  del “ faremo “ , a futura memoria. Ma si tratta, purtroppo,delle solite promesse che vengono ingannevolmente riproposte  ai cittadini-elettori, costretti a pagare attraverso il voto, la tassa dei sogni proibiti. Questa nostra Campania alla quale recentemente è stato, tra l’altro promesso,il felice ritorno al rinascimento napoletano; vive in scenari tristi e desolati. Si è trattato, purtroppo, di bugie e di sole promesse al vento.  È oggi difficile poter pensare ad un futuro diverso se, al governo della regione, ci sono le facce di sempre ed i tanti politici a vita che hanno trasformato la rappresentanza istituzionale in una vera e propria gerontocrazia (governo oligarchico di anziani), con alla base un potere familistico a vita, indipendentemente dalla saggezza di chi lo esercita. Tutta la Campania del nuovo secolo e del nuovo millennio, ha ereditato un grande patrimonio di disastri che sono stati confermati se non aggravati anche in questi primi dieci anni del ventunesimo secolo, un secolo spartiacque del corso della storia campana,dove niente è più come prima, in quanto il mondo va verso i grandi processi di globalizzazione che hanno le proprie radici e la propria identità nella territorialità di ciascuno e dove ciascuno deve essere protagonista e sapere essere responsabilmente se stesso, esprimendo al meglio la propria socialità, la propria umanità, la propria forza di appartenenza, il proprio protagonismo di cittadino attivo e partecipe ai processi ed al governo del proprio territorio, in tutte le sue forme di rappresentanza istituzionale. Questo è! Questo deve essere! Se si devia il corso, sarà un grave danno per ciascuno di noi ed un irresponsabile contributo nel ruolo proprio di cittadini globali che non sanno adoperarsi, come si conviene per il bene comune, deligittimandolo, espropriandolo nei fatti e così compromettendo il corso del grande disegno a base del progetto universale di società-mondo e di terra-stato. Non possiamo essere indifferenti ai processi in atto dei grandi cambiamenti epocali; non possiamo tradire il futuro e soprattutto il futuro dei nostri figli,affidandoli a mani inaffidabili. Dobbiamo responsabilmente saper decidere , saper scegliere e senza alcun condizionamento di tipo clientelare e/o cedimento di fronte ai messaggi ingannevoli, avere come obiettivo certo il cambiamento e lo sviluppo di questa nostra regione che appartiene a tutti noi e non solo ai soloni della politica dell’inganno; essendo patrimonio comune, la dobbiamo saper conservare, per poi trasferirla in eredità ai nostri figli. Per questo, occorre senso di responsabilità; per questo progetto di futuro occorrono uomini nuovi che non abbiano alle spalle i tradimenti e le false promesse di sempre. I cittadini campani  meritano rispetto in quanto uomini e cittadini. Non possono ulteriormente essere traditi ed abbandonati a se stessi da una politica spregiudicatamente affaristica, fortemente familistica e con alla base il mito della personalità di chi la rappresenta e la governa a vita. Così non va! Bisogna cambiare. Bisogna, innanzitutto, restituire al cittadino la sua dignità perduta e tradita da una classe politica  e da una mediocre direzione della cosa pubblica che, camminando insieme in modo fortemente coeso e solidale non hanno mai saputo o voluto pensare al bene comune. In questa nostra regione, come nel resto del paese,non c’ è la politica , espressione alta della rappresentanza popolare; purtroppo, essendo maldestramente espropriata la politica, c’è solo il potere che usa machiavellicamente tutti i mezzi possibili (non ultimo quello ingannevole della fortuna, una vera e propria tassa dei sogni sui poveri cristi senza lavoro e senza soldi per campare, a tutto  vantaggio del potere dei forti e dei ricchi), per il fine ultimo di conservare il potere ed i privilegi che ne conseguono. Da noi in Campania per tanti, c’è un mondo disperato; certamente non può essere cambiato attraverso gli slogan elettorali. Occorre un progetto nuovo di società, da liberare dalla attuale politica-potere e dal malessere sociale diffuso, un male antico grave che, se non si cambia nei fatti e non solo a parole, porterà ad altrettante gravi e pericolose avventure, al futuro di questa nostra regione, dov’ è fortemente diffuso il malessere sociale, con una presenza asfissiante dell’ economia irregolare o illegale e dove l’illecito la fa da padrone in gran parte del territorio. Il nuovo non può certamente passare attraverso le false promesse di uomini che appartengono al passato e che non si mettono in discussione, ma predicano solo a parole il rinnovamento che di fatto rinnovamento non è; alla base c’è la conservazione dei privilegi ed il bisogno di continuità familistica nei propri posti di potere, a cui è legata la continuità dei tanti privilegi per sé e per i propri clan familiari. Se l’ attuale politica, quella nuova, non di facciata e/o di solo potere, ha veramente un codice etico, deve fermarsi a riflettere ed a decidere, pensando alla gente. Purtroppo non è all’orizzonte una politica così intesa; ancora una volta avremo nuovi tradimenti. Chi sa per quanto! I gruppi di potere che hanno espropriato la politica e che non tengono in nessun conto la società civile da cui pensano di ricevere il consenso che li legittima al governo della cosa pubblica,saranno gli unici indiscussi padroni della Campania! È importante saper essere indifferenti alle facili promesse, in quanto trattasi solo di facili e vuote promesse.  È  importante non farsi convincere da slogan menzogneri che non portano da nessuna parte e che già un danno sicuro l’ hanno fatto, per effetto della tanta carta abusata, con il taglio di alberi innocenti, sottratti alla natura, ma assolutamente necessari per tenere in piedi e non far franare i nostri instabili territori, verso i quali non c’è nessuna attenzione di salvaguardia, ma il solo piangersi addosso, dopo eventi calamitosi, veri e propri disastri annunciati. Al posto dei tanti slogan ogni cittadino elettore deve saper maturare dentro di sé e fare proprio l’impegno della cittadinanza  attiva, facendogli gridare forte : “la Campania è anche mia; con il mio impegno ed il mio protagonismo, insieme alla diffusa cittadinanza attiva della gente, la cambierò, per poi cambiare il Sud, l’Italia, l’Europa ed il Mondo che, con la sua forza di società universale, deve garantire tutti gli uomini del pianeta Terra, prima di tutto nella dignità di uomini, a cui nessuno, proprio nessuno, può negare il diritto alla vita e con il diritto alla vita, il diritto alla libertà”.Per salvare la Campania , bisogna diffondere tra la gente, una contagiosa utopia di cambiamento solidale, basata sulla partecipazione attiva alla politica come servizio e non come potere di pochi, finalizzata a coniugare il futuro ad un progetto inscindibile di umanesimo e modernità. Attraverso questa strada ci salveremo tutti,diversamente avremo tutti un futuro da oscurantismo  medioevale nel Terzo Millennio, un millennio nel quale, se lo vogliono gli uomini della terra, potremmo avere un’ umanità unità dal forte legame e protagonismo della civiltà globale.