Bracigliano: ricordando Carmine Sarno, musicista di talento

Carmine De Nardo

In questo momento così doloroso per la scomparsa del nostro fraterno amico, esprimo profondo cordoglio alla moglie, a tutti i  parenti  e agli amici di Carmine, persona speciale con cui ho condiviso, nei suoi ultimi anni di vita, l’ amore per la musica e l’ attaccamento per Bracigliano.

Ancora incredulo e troppo affranto dal dispiacere, mi sembra di muovermi in una nube di fumo che avvolge tutti i miei pensieri. Ma, nonostante ciò, vorrei ricordarlo in qualche modo incominciando dalla sua amata musica: i progetti musicali realizzati insieme, come le Vacanze musicali di Cava de’ Tirreni, la rassegna della fisarmonica e il festival della zampogna di Bracigliano e ancora il suo fiore all’ occhiello: le “Giovani Promesse”, il palcoscenico per i giovani musicisti che, per 10 anni, ha organizzato a Bracigliano. Fino ad arrivare al campus scuola realizzato la scorsa estate presso il Convento di San Francesco d’ Assisi di Bracigliano, dove abbiamo avuto  la possibilità di trovare anche la  collaborazione  di padre Corrado  con il suo entusiasmo, sia come francescano, sia come musicista. Guardavamo lontano. Sognavamo di far diventare Bracigliano una meta ambita non solo per le attività musicali, ma anche per le sue bellezze artistiche e naturali. Il nostro rapporto con i giovani musicisti era semplice e spontaneo, senza nessuna distanza legata al ruolo di insegnanti. Tutti eravamo uniti dal grande amore per la musica: un grande affiatamento! Ma la generosità e la passione di Carmine Sarno si concretizzavano soprattutto nella dedizione alle attività religiose. Grazie a lui ho riscoperto l’ importanza della fede nelle comunità dei piccoli paesi in modo disinteressato;  grazie a lui ho capito meglio il senso della devozione  quando mi invitava a partecipare alle feste come quella di Sant’ Antonio, della Madonna del Carmine o di San Francesco o, quando mi portava su San Michele per ammirare il suo presepe.  Lo chiamavo con piacere col suo soprannome familiare di “ Parrecchiano”, perché dicevo che lo era di nome e di fatto.

Quanti bei momenti passati insieme! Quante risate! Quanto rispetto tra di noi! Non mi faceva mancare mai la sua contesa marmellata di ciliegie! Ritornando alla musica, era sempre all’ opera per realizzare nuove attività. Aveva già in cantiere anche un corso di alto perfezionamento per clarinettisti. Spesso mi veniva di frenarlo in questo suo irruente entusiasmo per la musica, ma era difficile  perché aveva un modo tutto suo di inventare le cose spontaneamente. Penso che la comunità braciglianese abbia perso una persona insostituibile, in quanto a disponibilità e dedizione verso gli altri: Padre Corrado, un prezioso collaboratore delle attività del convento, io un collega che, piano piano, era riuscito a diventare il suo migliore amico.