Violenza e pedofilia tra i banchi

di Rita Occidente Lupo

Stupri ed aggressioni. Pedofilia ed ammiccamenti, continuano ad imbrattare la cronaca. Sfigurando chi li subisce. E la nostra Regione segna un’altra crocetta in rosso guardando a Teggiano e ad Avellino. Il linciaggio può ben poco. Anche se scaturisce dal desiderio di vendetta, dal grido di ribellione alla violenza inflitta. Rincara nel nostro Paese, lo sdegno che lascia ferite letali nell’animo delle vittime. Un tempo, opinione diffusa, i peggiori misfatti di molestia sessuale, perpetrati tra le confortevoli pareti domestiche. Tra quella mura ovattate, al di là delle quali il mondo corrotto, era transennato. Proprio in seno alla cerchia parentale, a quegli affetti di riferimento che dovevano proteggere dagli urti esterni, la vergogna per il pudore oltraggiato. Casa e scuola. Il binomio che bambini, adolescenti e giovani, vivono quotidianamente. Oggi però la scuola, prolungamento di quell’attività educativa della famiglia, è sempre più minata nella sua istituzionalità. Il pool docente, preposto ad essere non solo sterile trasmettitore di cultura, ma magister vitae, quasi inesistente. Fatte sporadiche eccezioni! Proprio tra i banchi, l’abuso di minori ed adolescenti. Difficilmente recuperabili in tema d’identità psicologica. Dalla scuola dell’infanzia, alla secondaria di secondo grado, una parabola super vigile genitoriale. Altro che bacchettate palmari ai discoli svogliati! Occorrerebbero agli attuali maniaci sessuali, infiltrati tra i semi del sapere scolastico. Un serio esame psicologico non guasterebbe! Forse potrebbe prevenire quelle sregolatezze sessuali, che purtroppo ancora crocifiggono gl’innocenti del sapere!