Cava de’ Tirreni: “Siamo Cavesi”, Presidente Murolo “Accuse false? Amministratori farebbero bene a legger normative di settore”

I miei ultimi interventi sull’amministrazione hanno provocato una reazione violenta da parte del sindaco e di qualche esponente del Pd: evidentemente i colpi sono andati a segno.

Ora vediamo invece perché, a differenza di ciò che è stato asserito dagli amministratori, quanto ho detto non è falso. Iniziamo dalla questione dirigenti. A questo riguardo la condotta dell’attuale amministrazione è criticabile per motivi di metodo, di merito e di tempi.

Qui di seguito ne spiego i motivi, partendo dalle singole posizioni.

Dirigente del corpo della Polizia Locale: Come sottolineato dal sindaco, si tratta di una professionalità proveniente dall’interno, cioè già dipendente del Comune di Cava con qualifica non dirigenziale. Qui il problema, a mio giudizio, è di merito. Il corpo della Polizia Locale mostra da anni i segni di una grave crisi organizzativa, che non nasce oggi, ma che nel periodo dell’amministrazione Servalli si è manifestata con evidenza ancora maggiore. In termini di principio, la scelta di affidare il comando del Corpo ad un dirigente con esperienza specifica sarebbe condivisibile. Conoscendo le condizioni del Corpo, sarebbe stato logico, tuttavia, investire del ruolo una figura esterna, in grado di apportare competenze nuove e, soprattutto, di cambiare l’atmosfera attuale. Ha avuto senso, date queste condizioni, affidare l’incarico ad un funzionario interno? Non mi pare che la Polizia Locale abbia fatto l’auspicato “salto di qualità”, anche perché il neo-dirigente ha semplicemente continuato a fare quello che faceva prima, ma a costi ben maggiori per le casse comunali.

Veniamo all’Avvocatura, per la quale è stata manifestata l’intenzione di assumere un coordinatore. Il Comune ha in organico due avvocati, laboriosi ed efficienti, che finora facevano capo al dirigente responsabile del Personale e degli Affari Generali. Può darsi ci sia bisogno di un altro avvocato per reggere il carico di lavoro. Non comprendo, però, la necessità di istituire la funzione di un “coordinatore”, il cui compito (oltre quello di fare esercitare la professione di avvocato dell’ente) sarebbe appunto quello di coordinare altri due avvocati esperti. Insomma, contro ogni logica organizzativa, assumiamo – e paghiamo – un coordinatore per gestire due professionisti e qualche impiegato amministrativo. A meno che, sotto sotto, non ci sia una motivazione recondita.