Salerno: Italia Nostra-No Crescent, attese determinazioni Procuratore Generale su richiesta avocazione

Malgrado tre esposti denuncia, con richiesta di misure cautelari, alla Procura della Repubblica di Salerno – il primo risalente all’ottobre 2016 – sulla deviazione abusiva del torrente Fusandola, e nonostante le tante notizie di reato che hanno avuto risalto sulla stampa, non vi è stato alcun riscontro dall’organo inquirente.

I fatti sono gravi e noto: il Comune di Salerno non solo ha deviato il tratto terminale del torrente per circa 120 metri con una curva a gomito, ma ha permesso l’occupazione abusiva, una vera “usurpazione”, di parte dell’area demaniale per la costruzione di un’opera pubblica (la piazza) e di un condominio privato su parte terminale del demanio idrico inalienabile.

Il Comune, di fatto, ha cancellato la foce naturale del Fusandola.

Tale deviazione è stata possibile utilizzando l’escamotage del rilascio, da parte di un settore comunale in favore di un altro, di una concessione temporanea quadriennale.

La concessione termporanea, peraltro, è stata rilasciata sulla base di una autorizzazione paesaggistica annullata dal Consiglio di Stato, il cui documento è pure stato dichiarato falso dal Tribunale Penale di Salerno.

Ancora, la Procura Generale deve verificare che circa 20 mila metri quadri di aree non sono state mai sdemanializzate (tra cui 6000 mq di arenile e 3600 mq di mare) ma solo concesse temporaneamente al comune.

Inoltre, la procedura di sdemanializzazione del demanio marittimo parzialmente eseguita è errata ed incompleta, non solo perchè non è stata mai stata considerata la porzione del demanio idrico del torrente Fusandola, ma anche perchè non è stata mai considerata e inclusa la fascia di demanio ferroviario che interseca tutti i permessi di costruire dell’edificio Crescent.

Non da ultimo, è stato evidenziato che sulle concessioni temporanee il Comandante del Porto di Salerno ha attestato che non vi è alcuna richiesta di parere di competenza, necessario per i beni statali ai sensi del vigente Codice della Navigazione.

La Regione Campania, dal suo canto, nonostante sia competente in materia di polizia idraulica e di tutela e valorizzazione del demanio idrico, non è mai intervenuta.

L’Agenzia del Demanio, inoltre, non ha mai demanializzato il nuovo corso né ha sdemanializzato l’originario alveo inalienabile e plurivincolato del torrente Fusandola.

Le associazioni, nei tanti esposti, hanno anche evidenziato che l’edificazione nel comparto, sia pubblica che privata, non sarà mai sanabile dal punto di vista amministrativo e pertanto la reiterazione dei reati in atto non fa decorrere alcuna prescrizione.

Tutti i fatti descritti – oggetti degli esposti delle associazioni – sono all’attenzione del Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Salerno, chiamato ora a decidere sulla istanza di avocazione presentata dalle scriventi.

Italia Nostra | comitato no crescent