Montecorvino Rovella: inaugurato conservatorio di Santa Sofia

Grande partecipazione, ieri pomeriggio, all’inaugurazione del conservatorio di Santa Sofia. La struttura situata in via Roma, risalente al XVI secolo, è stata ufficialmente riaperta al pubblico dopo quarant’anni. L’obiettivo dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Martino D’Onofrio, è quello di rendere il Conservatorio un vero e proprio polo culturale aperto alle associazioni, ai giovani e alle realtà del territorio che si occupano di innovazione e formazione. La prima attività prevista al suo interno, infatti, sarà il laboratorio aperto a 40 giovani di Montecorvino Rovella dedicato all’autoimprenditorialità, condotto da Giffoni Experience ed inserito nel progetto Open S.PA.C.E, finanziato dalla Regione Campania nell’ambito di Benessere Giovani.

Entusiasta il sindaco, Martino D’Onofrio: «Una pagina bianca che tutta Montecorvino Rovella deve scrivere. Il Conservatorio di Santa Sofia profuma di storia, cultura e tradizione. Nel solco del suo glorioso passato, tutti insieme, dobbiamo lavorare per farlo diventare un polo culturale di riferimento per l’area dei Picentini. La struttura sarà aperta a tutti coloro che vorranno dare un contributo fattivo alla crescita culturale e sociale della nostra comunità». 

LA STORIA DEL CONSERVATORIO

Con disposizione testamentaria della signora Diana Del Giudice, vedova Denza, nel mese di maggio 1654, fece donazione della sua casa e di tutti i mobili ed utensili presenti in essa, affinchè detta casa venisse adibita a Conservatorio per Suore di Clausura. A questo atto fece seguito il testamento finale redatto in data 23 settembre 1656 con la donazione dei suoi residui beni sempre per la fondazione di un Monastero. La donazione, comunque, non era sufficiente per la esecuzione della volontà testamentaria e nel 1719 la famiglia Carrara, famiglia insignita di nobiltà nel 1494, fece donazione di alcune case che consentirono la costruzione di un Monastero di clausura per le Monache Carmelitane. Nel 1766 dopo una lunga ed annosa disputa tra il Vescovo del tempo Mons. Lorenzi e lo Avv. Antonio Serfilippo, fu trasformato in Monastero di donzelle nobili e civili, di natura laicale, amministrato da tre governatori, due laici ed un ecclesiastico. Ospitò nel 1794 Luisa Sanfelice, una casuale patriota napoletana del 1799, come luogo di “buon aere ed edificazione “ e fu soppresso con le leggi eversive nel 1866. Successivamente ripristinato, fu trasformato in Conservatorio delle Suore di Santa Sofia. Fu chiuso il 20 giugno del 1978 e attualmente si trova quasi interamente ristrutturato ed in attesa di destinazione ad Associazioni Culturali e sociali cittadine.