Mercato San Severino: Saggio-spettacolo fine anno “accademico” Compagnia Stabile “Città di Mercato San Severino”

Anna Maria Noia

“Favolosamente”, una due atti a cura e per la regia di Ludovico Russo – 24enne di S. Severino, studente di Ingegneria Informatica e Automatica (università degli studi di Salerno) – è il titolo del saggio di fine anno, in scena alle 16 di martedì 26 giugno presso il centro sociale “Marco Biagi” (sempre a Mercato S. Severino), della Compagnia Stabile “Città di Mercato S. Severino”. Presieduta, per l’appunto, da Ludovico Russo. L’evento è stato presentato e illustrato venerdì 22, nel corso di una conferenza stampa al Comune. Si tratta di favole, di storie fantastiche, validamente interpretate da tredici bambini – di età dai 6 ai 12 anni – ma ambientate ai nostri giorni e inerenti Internet ed i social network. La rappresentazione, assicura il presidente, avrà la durata di un’ora. Il corso di teatro della compagnia, a detta dei responsabili “non amatoriale”, è iniziato ad ottobre 2017. In otto mesi, i membri costitutivi del sodalizio – una ventina i più attivi od alacri – hanno dato l’opportunità a bambini e ragazzi di aggregarsi e cominciare ad avvicinarsi e a capire il mondo della drammaturgia. La sede sociale della compagnia, che ha avuto un’esistenza variegata e articolata, travagliata, in passato e che ora è stata ripresa da un gruppo molto affiatato, è al rione Regina Pacis – nel centro irnino. All’incontro con i cronisti, presenti e partecipanti il primo cittadino Antonio Somma; l’assessore all’Associazionismo Giuseppe Albano; il rapper sanseverinese Giovanni Sessa – in arte Jov; Alfonso Rega e Concetta De Chiara. In sala, inoltre, dodici su tredici attori in erba protagonisti del recital – con una rappresentanza di mamme. Appare doveroso e importante ricordare che la Compagnia Stabile effettua tirocini per quanto riguarda il corso di laurea in Davimus (Discipline arti visive, musica e spettacolo) al campus di Fisciano. Dunque rinasce la “gloriosa” compagnia, voluta fortemente da tanti attori e/o registi susseguitisi nel tempo – a Mercato. Tra questi “esperti” e/o responsabili ricordiamo, anche, Alfonso Capuano. Che ha diretto pure la realtà della “scuola” di drammatizzazione “Jacques Copeau”. Come ha avuto modo di ricordare Russo, durante la conferenza stampa di presentazione, sia la compagnia che alcuni dei membri hanno ricevuto attestazioni di merito, plausi e onorificenze varie – nazionali o non. E poi, c’è stata la felice parentesi del contest “Rota in festival”, organizzato proprio dalla compagnia dal 2006-2007 al 2011. Come giustamente e opportunamente ricordato da Russo, questo concorso – dedicato ai gruppi e alle compagnie emergenti (nuova drammaturgia) – ha cementato la presenza della compagnia a S. Severino. Tra varie vicissitudini, però, la compagnia è presente e propositiva da dieci anni nel comprensorio. E adesso propone questo copione. Va detto che i bambini e gli adolescenti coinvolti in questa (ennesima) “avventura” culturale non hanno pagato altro che un prezzo forfettario relativo all’assicurazione. Mentre la scuola è stata attiva da ottobre. Quasi un anno di intenso lavoro, quindi. Per togliere i ragazzini dalla strada e – pure – allontanarli dalla noia del dopo-compiti scolastici. Prevenendo così “eventuali atti di bullismo e vandalismo” – come non ha mancato di far notare il sindaco Somma, nella sua prolusione. E proprio al primo cittadino sono stati presentati i tredici interpreti in sala il 22 giugno, mentre il presidente Ludovico Russo tracciava di loro un breve profilo concernente la personalità sviluppata dai ragazzini facendo teatro. A parte la piccola Federica Leone, assente per motivi familiari, tutti – timidi o meno – hanno “sfilato” (se così si può affermare) dinanzi ad Antonio Somma, Russo e gli altri relatori. Ecco, per la cronaca (rigorosamente in ordine alfabetico), i dodici mini-attori: Vincenzo Citro (di S. Angelo), ragazzino riservatissimo – di cui Russo ha affermato che “ha compiuto un bel lavoro su di sé”; Alice Cosentino, che – secondo Russo – ha mostrato quel “quid” in più che le ha permesso di entrare subito nei suoi personaggi; Aurora Di Giulio, dall’esperienza della danza; ha “rubato” il mestiere di attrice; Federico Fabbricatore, dotato di forte volontà di imparare (secondo quanto affermato dal presidente); Sabrina Fabbricatore, in grado di mostrare un “surplus” determinante sulla scena; Carmen Grimaldi, di origini sanseverinesi ma che attualmente risiede a Montoro. Per lei, il “giudizio” (ma non è certo il termine adatto) dell’attore è che ha mostrato passione e voglia di fare. Anche nell’ambito di un apposito corso di scrittura creativa – seguito anche dagli altri piccoli. Poi è stata la volta di Gaetano Iandoli, che già possiede una base forte come recitatore – grazie a un intenso “lavoro” vissuto a scuola. Per Flavio Iannone, ha dichiarato Russo, il corso è stato seguito come un gioco. Riguardo Sveva Iannone, invece, le caratteristiche salienti sono state l’umiltà e l’educazione; la dolcezza e il fare ispirativo. Roberta Ricciardi, poi, ha portato sul palco durante le prove un senso di tranquillità – mantenendo, tra i bambini, i toni bassi e facendo spesso da paciere nel caso di qualche piccolo, momentaneo, sporadico “litigio” – se così si può dire. Annachiara Romano: “cugina d’arte”, è stata definita. Una sua parente è stata socio fondatore della compagnia. Anche per lei, i complimenti di Ludovico Russo per la sua costanza. Antonia Vitale, infine, pare abbia fortificato doti tendenti al perfezionismo. Qualche parola spesa anche per la bimba assente, Federica Leone, che ha saputo insegnare le coreografie ai suoi compagni di scena. È intervenuto il giovane rapper Jov (al secolo Giovanni Sessa), che ha richiamato i valori di “impegno, costanza e studio” (imparando da chi ha più esperienza di noi) verso i bambini. Parlando di mestiere… “rubato” – una volta appresi i trucchi del mestiere. Jov è rimasto colpito, sorpreso dalle coreografie create dai tredici piccoli; si è autodefinito un “rapper per protesta” – nel denunciare tutto ciò che a S. Severino non va, ma anche facendo emergere ciò che è giusto, bello, positivo. I suoi videoclip sono girati proprio a S. Severino, come l’ultimo: “Anacoreta” – che sta avendo successo, grazie alle tante visualizzazioni. Tutto si è concluso con le ammonizioni di Ludovico e dei suoi collaboratori, secondo i quali: “I nostri giovani non devono andarsene da S. Severino, creiamo punti culturali”.