Piana del Sele: l’emergenza umanitaria continua

 Questa mattina, nell’assemblea pubblica tenuta presso la Federazione Provinciale delle Rappresentanze di Base, si è discusso dell’emergenza umanitaria che continua dall’undici novembre scorso, data dello sgombero di San Nicola Varco. Dove c’è lavoro ci sono i lavoratori e quindi prima di tutto ci devono essere la dignità e diritti dei lavoratori. Dignità e diritti che sono scomparsi perchè occultati da chi invece aveva avuto il mandato istituzionale di occuparsi dell’Intervento umanitario e bonifica area San Nicola Varco – Eboli. Da anni i braccianti della Piana del Sele sono stati tenuti in condizioni vergognose di schiavitù per tenere basso il costo del lavoro, alto il loro tasso di ignoranza e quello dello sfruttamento disumano dei lavoratori. Tutto questo insieme allo sfruttamento intensivo della terra hanno permesso di massimizzare i profitti degli agrari. La radice dello sfruttamento, quello delle persone, quello delle risorse pubbliche destinate all’accoglienza a all’integrazione, è l’illegalità diffusa e incuneata in ogni aspetto della vita sociale, politica e lavorativa che stiamo vivendo. Dal rispetto della legalità dobbiamo ripartire per spazzare via tutto il marciume che ha investito tutta la Piana del Sele e che ha indelebilmente coperto di vergogna la classe politica del nostro territorio regionale. Chi aveva diritto alla regolarizzazione perchè lavorava è stato volutamente tenuto fuori dal circuito legale per garantire un esercito di riserva a basso costo e in queste ore viene braccato da una giustizia che non c’è. I lavoratori ci raccontano che c’è tanto lavoro fino a primavera e poi c’è ne sarà ancora di più.Manca un alloggio dignitoso e una doccia per questi lavoratori che sono la ricchezza del primo settore in quella che è una delle pianure più produttive e fertili d’Europa. L’EMERGENZA UMANITARIA e di LEGALITA’ della Piana del Sele non è dovuta ad un fenomeno naturale ma a precise responsabilità politiche, etiche e morali che non possono essere né taciute né nascoste. In queste ore continuero a tenere alta l’attenzione e la partecipazione, coinvolgendo lavoratori, istituzioni, l’INPS e Direzione Provinciale del Lavoro.