Mercato San Severino: opere pubbliche inadeguate o cadenti

Anna Maria Noia
Le opere pubbliche a Mercato S. Severino segnano ormai il passo: alcune sono decadenti e senza manutenzione. È il caso del marciapiede in basalto situato lungo la parte alta del corso Diaz – centralissimo e affollatissimo (tranne, pare, quando vi siano state le “Notti in festa” – almeno per alcuni commercianti ed ex esercenti). Di recente il marciapiede si è frantumato, con buona pace di un autista che aveva parcheggiato la vettura all’altezza del tabacchi “Squillante” – ma al lato opposto. Lo stesso marciapiede ha sempre dato problemi e occasioni di impropero e di protesta per l’asfalto viscido e scivoloso. Che ha provocato non pochi danni a persone deambulanti o a differentemente abili su sedie a rotelle. A proposito di portatori di handicap, occorre dire che per loro S. Severino è una vera e propria “giungla d’asfalto”: per i ciechi – ad esempio – sono solo due le “walking area” (zone pedonali, di cammino) adibite al loro passaggio. Una si trova al monumento ai caduti, l’altra nei pressi dell’antica via Rimembranza (attualmente via Rosario Livatino). Qui l’allestimento del percorso per non vedenti è “giustificato” – se così ci è concesso esprimere – in quanto la via ospita l’associazione di anziani “Ascian padre Modesto Russo”. E in altre località? Tutto latita, tutto tace. Sempre per quanto concerne gli handicappati, spesso le auto di normodotati “distratti” (o piuttosto strafottenti) non si creano problemi a occupare gli stalli (strisce gialle) riservati ai diversamente abili. E non sempre vengono multati e/o quanto meno scoperti. Ma tornando a noi: alcune realizzazioni pubbliche, sia al capoluogo che nelle frazioni, sono deperite e attendono tempi migliori. Dopo il marciapiede, la villa comunale dedicata al ministro di origini sanseverinesi Luigi Cacciatore. In tal cornice, fanno bella mostra di sé giostrine rotte o arrugginite, cestini strapieni di rifiuti, panchine divelte o con de sangue… Insomma: di tutto, di più. E non bastano i sia pur lodevoli esempi e “tentativi” di cittadinanza attiva: quello più evidente è la risistemazione del campetto di calcio difronte al cinema-teatro comunale. il manto erboso artificiale è stato recuperato grazie alle azioni congiunte del circolo del Tennis locale, con altre associazioni e/o realtà comprensoriali. Ma si potrebbe parlare per ore di altre criticità o negatività; concludiamo questa breve “carrellata” con il tanto agognato polo scolastico superiore che dovrebbe sorgere nella frazione Lombardi. Generazioni di studenti che frequentavano o frequentano tuttora la vetusta (e inadeguata) struttura del centro sociale – dove l’istituto “Virgilio” e i suoi indirizzi sono ubicati – hanno atteso – purtroppo senza speranza – di studiare in un edificio innovativo, con laboratori e servizi annessi. L’ex sindaco Giovanni Romano annunciò trionfalmente i lavori già a partire dal settembre 2012; a cinque anni di distanza, il polo ancora non è realtà. Ce la farà a cambiare tali situazioni Antonio Somma, il neo eletto alla carica di primo cittadino 2017? Ai posteri – diceva Manzoni – l’ardua sentenza!