Binetti moralista?

di Rita Occidente Lupo

Tutta la verità. Sull’omofobia che impazza. Ormai sembra che non si parli d’altro. Testamento biologico nel cassetto delle attese radicali. Si volta pagina, dinanzi alla vetrina dell’Arcigay, perché  la diversità scende in piazza ad ogni pie’ sospinto. Ovunque. Rivendicando, con le associazioni di categoria, i propri diritti. Da tempo l’allarme omofobico sperona a riflettere. Mai come in questo momento, una sviscerata stria di violenza, insanguina la diversità. Sarà perché questa si propone, imponendo modi ed abitudini. Il nostro Paese non può tollerare atti vandalici, che offendano e ledano la dignità senza dubbio. Ma non per questo deve assistere impassibile ad effusioni, rimanendo paralizzato al verde in Capitale, perché gay e lesbiche decidono di protestare ai semafori, in mille sbaciucchiamenti. In barba a maggiori o minori. Spettacolarmente,  ancora una volta, trasudante intimità, per strappare diritti. Delegittimando cardini, sui quali si fonda la società civile. Il mite Franceschini, già qualche tempo fa, paladino di coppie omo, nel pieno riconoscimento dei diritti dei conviventi. Ma il recente caso Binetti, oltre ad afferrare la querelle dentro o fuori di uno schieramento, ha rimescolato il tutto. Mettendo anche qualche coscienza incerta in discussione, sulla liceità  del varo legislativo omofobico. Una lacerazione nel Paese, che non va letta solo dietro lo steccato ideologico politico. Non per forza di cose, la reazione antitetica sempre e comunque, a quanto porta avanti, demagogicamente, spesso un certo tipo di politica “progressista”. Il nostro Paese non può tollerare pateticamente, che i diritti giungano a liceizzare anche ciò che offenderebbe il decoro e la morale pubblica. Anche ciò che viene sancito nella naturalità della riproduzione, della referenzialità dei ruoli familiari. Al di là dell’eureka carfagnano, al quale in molti già da tempo pensavano: rispetto sì, ma legittimazione di diritti, che invertano i parametri istituzionali anche familiari, decisamente no.  E non solo perché lo Stivale è la culla vaticana, a cui i gay fanno riferimento nel loro costante ostracismo. La civiltà si basa su percorsi d’uguaglianza, di tolleranza, d’accettazione della diversità non pre confezionata. Il confronto non ha mai nociuto, ma il lasciapassare legislativo ad adozioni o a matrimoni omo, non può annotare il futuro della nostra ingarbugliata Italia.   

4 pensieri su “Binetti moralista?

  1. Sarà… ma non vedo cosa ci sia di male nel puntare a una società in cui quelli a cui non piace vedere due donne o due uomini che si baciano o si tengono per mano in pubblico semplicemente girino lo sguardo da un’altra parte… una società in cui la libertà di contrarre matrimonio di tipo civile (civile! quindi la Chiesa coi suoi preti non c’entra) con la persona che si ama e con la quale si intende costruire una vita comune, fondere la propria esistenza, non sia preclusa a chi è portato ad amare altri del proprio sesso… una società in cui si prende atto che la ricerca internazionale ha portato alla luce quanto i bambini allevati da genitori dello stesso sesso crescono altrettanto bene e in equilibrio psico-fisico quanto quelli allevati da genitori di sesso diverso. L’Italia è già ora una mosca bianca rispetto al resto d’Occidente per quanto riguarda il riconoscimento dei diritti degli/delle omosessuali, penso sia tempo che ci si adegui agli standard internazionali. Sarebbe ora. Ciao.

  2. LA LENTE D’INGRANDIMENTO MEDIATICA FA RISALTARE QUELLO CHE VUOLE … LE FRANE CONTINUA A CADERE, I CANI CONTINUANO A MORDERE, GLI INCIDENTI SUL LAVORO CONTINUANO AD ACCADERE, IL BULLISMO CONTINUA A BULLARE, OGGI E’ IL TURNO DELL’OMOFOBIA .. CERTAMENTE E’ STRUMENTALE … CHISSA’ DOVE SI VUOL PARARE, COMUNQUE LE LEGGI CONTRO LA VIOLENZA CI SONO BASTA APPLICARLE LA VIOLENZA NON HA SESSO E VA PUNITA A PRESCINDERE. CERCHIAMO DI NON CREARE DELLE CASTE SESSO-SOCIALI PER NON GHETTIZZARE LE PERSONE NORMALI, LE QUALI IN QUANTO TALI NON CONTANO UN C…HIODO E VANNO OGNI MATTINA ALLE 6 IN FABBRICA PER 6 GIORNI LAVORATIVI. IAMM BELL
    MIKE

  3. @Michele… tranquillo i provvedimenti su cui si sta discutendo, già legge nella gran parte degli altri paesi d’Occidente, non mirano a creare alcuna ‘casta sesso-sociale’ né tanto meno a ghettizzare qualcuno: semplicemente estenderebbero in via parziale o totale le tutele già ora presenti contro i reati basati sull’odio razziale anche a quei reati basati sull’odio sessuale. Tutelare maggiormente le persone dall’odio sessuale significa tutelare TUTTI dalle violenze verbali e fisiche originate dall’odio che qualcuno ha verso questo o quell’altro gusto sessuale… non solo i gay o i trans. Nell’ipotetico caso di un gay che si mettesse a inveire contro un eterosessuale (cioè contro un uomo a cui piacciono le donne) chiamandolo ‘eterosessuale di m…’ e dandogli sprangate questi provvedimenti su cui si sta discutendo darebbero all’eterosessuale in questione maggiore tutela, e quel gay intollerante sarebbe punito con molta severità. Per ‘gusto sessuale’ (nel linguaggio scientifico – giuridico internazionale ‘orientamento sessuale’) si intende l’attrazione verso persone dell’altro e/o del proprio sesso; cose come zoofilia, sadomasochismo, necrofilia, pedofilia, ecc non rientrano nell’accezione internazionale di gusto sessuale (orientamento sessuale) ma in quella di ‘parafilia’ cioè patologia.

  4. SIMONE MI MERAVIGLIO DI TE, IL RAZZISMO LO FAI TU, ELEGGI I GAY A MARTIRI E CONDANNI E DISPREZZI TUTTI GLI ALTRI.
    MIKE

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