Un grande vuoto nella politica italiana

Giuseppe Lembo                                                                                        

La brutta aria italiana non è tanto e solo per i tanti rais d’Italia; la brutta aria italiana è, purtroppo, senza se e senza ma. A soffrire le gravi conseguenze degli inguaribili mali d’Italia per colpa di una politica dalla brutta ed irrespirabile aria italiana è il Paese Italia; sono gli italiani, sedotti ed abbandonati a se stessi e senza prospettive di un futuro possibile. Soprattutto nel ventennio della cosiddetta Seconda Repubblica (mai nata, in quanto abortita sul nascere), questo nostro malcapitato Paese ne ha viste e ne ha subite di tutti i colori; a più non posso le negatività, unica certezza italiana nel fortemente confuso ventennio della cosiddetta Seconda Repubblica, si sono abbattute sugli italiani, assolutamente incapaci di agire e di reagire; assolutamente incapaci di difendersi e di scacciare il “male Italia”, il frutto di una maledetta malapolitica poco “inclusiva” e sempre più aggressivamente “estrattiva”, da una quotidianità con violenza sull’Italia, sempre più difficile da vivere; tanto, per colpa della malapolitica poco “inclusiva” ma sempre più aggressivamente “estrattiva. Sarà la storia, saranno i libri di storia, un giorno e finalmente, a dire agli italiani, a raccontare alle nuove generazioni italiane, le tante verità ancora oggi sconosciute ai più; ancora oggi nascoste per l’ottusa volontà dei tanti rais d’Italia che, tradendo i nostri valori costituzionali ed il nostro fare democratico, pensano inopportunamente ad agire in modo settario e poco trasparente; così facendo tradiscono l’Italia e gli italiani, con una crisi profonda anche nei suoi valori fondanti della democrazia partecipata, con protagonista, prima di tutto e soprattutto, il popolo sovrano. C’è una volontà diffusa di oscurare questi mondi italiani; con un fare inopportunamente padronale e poco italiano, si pensa egoisticamente alla politica potere; alla malapolitica che ha come primo obiettivo quello dei privilegi per sé. E così, mal camminando insieme, è cresciuta nel Paese la mala pianta dell’illegalità diffusa, con i pochi a governare sgovernando, realizzando sempre più percorsi di una disumana vita d’insieme, assolutamente poco solidale ed altrettanto assolutamente indifferente al rispetto umano, partendo dai diritti della persona, oggi come non mai, diffusamente diritti negati, soprattutto ai tanti esclusi d’Italia; così facendo, si va cancellando il suo passato di civiltà ed i suoi valori di umanità, sempre più diffusamente sostituiti dalle barbarie di una diffusa e sempre più confusa umanità d’insieme che proprio non sa dove andare e quale mai sarà per l’Italia che verrà, il futuro possibile. Sono tanti e sempre più, gli italiani costretti a subire il peso dei mali d’Italia; tanto, per colpa di una politica dalla brutta e sempre più irrespirabile aria italiana. Nel corso degli anni ha saputo generare di tutto e di più; ultimo suo eccellente capolavoro italiano è quello di “mafia capitale”, ma non solo, dato il proliferare infinito degli illeciti italiani, figli legittimi della malapolitica; di quella politica “distruttiva”, finalizzata a produrre privilegi, con indifferenza assoluta per la gente che è ormai stanca di subire e che dà in modo forte segnali della propria indifferenza per la politica nemica e sempre più estranea ai tanti italiani che non vogliono più subire in silenzio gli atteggiamenti da rais dei tanti innominati d’Iitalia.  Questa Italia confusa e sempre più ingovernabile, insofferente ai tanti tradimenti eccellenti, vuole alzare la testa e con dignità, proporsi come attiva protagonista di umanità futura. Il mondo del Sud, in grave sofferenza umana, sociale ed economica, si allontana sempre più ed in modo diffuso, dal Nord che produce e che producendo ricchezza, crea le condizioni umane per fare stare bene la gente, con regolari percorsi di una vita che va molto al di là della pura sopravvivenza, diventando sempre più ed in modo diffuso una vita di qualità. Sono significativi, a tal proposito i dati ISTAT sul PIL italiano. Cresce in modo allarmante la differenza Nord – Sud, con un Sud disumanamente depauperato delle sue risorse giovani, in cammino per cercare altrove, il pane della sopravvivenza ed abbandonando per questo e sempre più spesso per sempre, la Terra dei padri e quella normalità di vita purtroppo negata nei luoghi in cui si è nati. La crescente mala sorte del Sud, trova il suo terreno fertile proprio nell’umanità disumana dei rais meridionali che sono tra i più attivi protagonisti di quella attiva politica dalle caratteristiche aggressivamente “estrattive”, così come indicate nelle teorie degli economisti Acemoglu e Robinson che parlano di buona politica se “inclusiva” e di cattiva politica se “estrattiva”. Tornando al Sud ammalato di umanità positiva l’ISTAT offre alla nostra attenta riflessione dei dati allarmanti. Al PIL italiano di 26.500 euro, corrisponde un PIL campano di 16.800 euro; la Campania è la penultima regione italiana, con ultima la Calabria, il cui PIL è di solo 16.200 euro. C’è anche al Sud un forte ed avvelenato indottrinamento che, lontano dai saperi e dalla conoscenza, ha scelto la strada sbagliata dell’avere – apparire, cancellando per questo fine, l’Essere ed i valori propri dell’Essere; le conseguenze, soprattutto nel mondo giovanile meridionale sono gravi, con altrettanto grave danno per il futuro che, da futuro possibile, diventa sempre più futuro negato, creando per questo, rabbia, disperazione e tanta, tanta rassegnazione che porta in modo diffusamente crescente, a scelte sbagliate; a scelte senza possibilità alcuna di un ritorno nel mondo segnato da una partenza – addio e sempre meno partenza – arrivederci. Un grave danno per l’umanità tradita del Sud è in quel diffuso, nanismo culturale che prende di sé soprattutto il corso della politica, producendo in modo diffuso un altrettanto grave nanismo politico che fa tanto male alla gente del Sud ed al suo futuro possibile; un futuro che diventa sempre più futuro negato. In questi scenari italiani fortemente ammalati di uomo, con le inevitabili conseguenze dei rais protagonisti, non poche sono le responsabilità anche del sistema di informazione purtroppo, sempre meno capace di fare della vera e buona informazione per la gente; una comunicazione autentica per informare i cittadini, così come pensata dal sociologo del pensiero e del fare Danilo Dolci, un uomo di pace e delle libertà umane, attento testimone di vita del nostro tempo; il falso comunicare italiano, tradendo il mondo dei lettori, preferisce il potere con il quale, in tanti e sempre più, camminano felicemente a braccetto, rendendolo così, inopportunamente padrone unico della scena, governata da un fare arrogantemente indifferente agli altri nel ruolo di sottomessi senza diritti.