Bruxelles: Caputo “Da Pil a Spi, oltre parametri economici tradizionali per calcolare correttamente progresso sociale”

“E’ importante che gli economisti abbiano iniziato a proporre alternative al modo di calcolare il progresso sociale, dando priorità ai parametri qualitativi e marginalizzando quelli quantitativi. Il prodotto interno lordo (PIL) ha dimostrato, in particolare negli ultimi decenni, la sua inadeguatezza come misura di progresso sociale”. Se ne è discusso al Parlamento Europeo grazie ad un’iniziativa promossa dal parlamentare europeo Nicola Caputo. Dal dibattito sono emerse carenze dei parametri economici tradizionali, come il PIL, e sono stati analizzati i parametri per capire come analizzare veramente il progresso sociale in un determinato territorio. “Di recente l’organizzazione Social Progress Imperative ha svolto un’opera innovativa, insieme alla Direzione generale della Politica regionale e urbana (DG REGIO) della Commissione Europea, con l’obiettivo di andare oltre i parametri economici tradizionali. In questo contesto è stato utilizzato l’indice di progresso sociale (SOCIAL PROGRESS INDEX), un indicatore alternativo al PIL, al fine di misurare le molteplici e complesse dimensioni del benessere e del progresso sociale di un paese o di una regione”.“Nel corso della discussione odierna, l’organizzazione Social Progress Imperative e la DG REGIO hanno presentato in anteprima i dati che hanno elaborato per tutte le regioni dell’Unione Europea. Lo studio ha messo in evidenza che per le nostre regioni c’è ancora tanto da fare. Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia figurano infatti tra le regioni con il più basso indice di progresso sociale. Al contrario, sono le regioni del nord Europa come la Svezia e la Finlandia a registrare i livelli migliori”. “L’Unione Europea deve rinnovare il suo impegno – conclude Caputo – per far sì che le sue politiche contribuiscano davvero al progresso e allo sviluppo sociale nei 28 stati membri, ed abbandonare la logica secondo cui sono solamente i coefficienti economici e gli ‘zero virgola’ a farla da padrone”.