Giovani, a caccia di futuro!!!

di Rita Occidente Lupo

Il dramma della disoccupazione non allenta la morsa nel bel Paese. Altro che Buona scuola renziana, alla luce dei dati che continuano a registrare esodo oltr’Alpe di quanti hanno a pieni voti superato gli scanni accademici, sperando di poter poi inserirsi in un contesto occupazionale. Ed invece, meno della metà dei laureati risulta occupato entro i tre anni dal conseguimento del titolo, una percentuale di quasi trenta punti inferiore alla media europea (78,2% nell’Ue a 28). I giovani tra i 20 e i 34 anni occupati a tre anni dalla laurea, appena  il 49,6%. Nel panorama europeo, l’Italia precede solo la Grecia.  Alla carente richiesta di lavoro, s’abbina la spietata concorrenzialità di “raccomandazioni”, spintarelle, conoscenze varie, atte a mettere in moto un meccanismo se non altro di competizione. In un vortice sempre più farraginoso, dove il merito resta un concetto empirico, mille insicurezze sull’efficacia di percorsi di studio, atti a rispondere alle attese dell’utenza.