Domenica 01 Giugno 2014- Vangelo Matteo Cap. 28, 16–20 commentato

 “A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra.”

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».“Parola del Signore” “Lode a te o Cristo”

Commento: don Marcello Stanzione

 Nel  Credo che noi cattolici recitiamo ogni domenica durante la celebrazione della santa messa festiva, noi affermiamo che Gesù “è salito al cielo”. Il racconto di San Luca, negli Atti degli Apostoli, ci descrive questo mistero attraverso l’immagine di un movimento ascensionale, al modo dei missili. Ma la maggior parte degli altri racconti del Nuovo Testamento affermano, più semplicemente, che Gesù va verso il Padre. Ed un grande teologo come Sant’Alberto Magno, il maestro di San Tommaso d’Aquino, prende il termine cielo nel suo senso più profondo, parla di un ritorno dell’Uomo Dio nel “cielo della Trinità”. Non si tratta dunque dapprima di uno spostamento spaziale nella direzione delle stelle … “Occorre pensare che il cielo della Trinità non ha nulla di creato, nulla di corporale, ma la Trinità stessa”. Lungi dal farci immaginare un prelevamento, un allontanamento di Gesù, la pagina del Vangelo di San Matteo ci conduce piuttosto a meditare su di una nuova presenza più intima : “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”. Questa formula, senza descrivere l’Ascensione in termini visivi, suppone bene che Gesù risorto condivide totalmente il potere stesso di Dio. Nella Bibbia, solo Dio è chiamato “Signore del cielo e della terra” … l’universo visibile ed invisibile. Non si tratta, evidentemente, di cercare Gesù in mezzo agli astri, nel cielo stellato, ma al contrario, come Dio, Cristo risorto trascende tutti i luoghi e tutti i tempi, e tutte le limitazioni. Occorre ben comprendere questo. Quando Gesù era presente sulla terra col suo corpo di uomo forzatamente limitato, egli era presente solamente a qualche uomo ed a qualche donna, quelli del suo paese, la Palestina, e quelli del suo tempo, vi sono 2.000 anni. Ora che Egli è “nel cielo della Trinità, in Dio”, è presente, misteriosamente ben certamente, ad ogni essere umano. Oramai, Gesù non poteva che essere esteriore a quelli che Egli incontrava. Ora Egli è là, nel cuore delle nostre vite, col suo Spirito, come lo canta un Cantico. “Tu sei là nel cuore delle nostre vite e sei Tu che ci fai vivere. Tu sei là nel cuore delle nostre vite, ben vivente, o Gesù Cristo”.