La scuola che cambia, boccia!

di Rita Occidente Lupo
Un carico di…bocciati! Incremento notevole quest’anno, sia nella secondaria di primo grado, che di secondo. Il 5 in condotta ha fatto goal. Circa 10.000 gli allievi che ripeteranno l’anno scolastico, per il comportamento disciplinare. Il ministro Gelmini ha baricentrato le coordinate comportamentali. Almeno così di direbbe! Al posto del giurassico 7, il diatribato 5. Anche se in molte scuole, i singoli consigli di classe, non hanno subito afferrato il dictat. Quando e come arrivare ad una valutazione in condotta inferiore alla sufficienza. Per molti, invece, l’occasione propizia, per rispolverare il ruolo educativo. Ma, accanto al comportamento, i bocciati devono al loro scarso impegno la non ammissione alla classe successiva. Una punta d’orgoglio, credendo che la scuola possa finalmente giustiziare la meritocrazia, non la cela il Ministro. Che, nella sua ventata riformista, ha puntato ad un salto di qualità dell’istruzione. Anche attraverso il ruolo gamberesco della primaria. E le folle studentesche in piazza. Il dato di respinti,  spalmato principalmente negl’istituti professionali e tecnici. In minima parte, in quelli liceali. La bocciatura, quasi anacronistica. Da un bel po’, la scuola aveva quasi snaturato la sua dimensione valutativa. Configurandosi sempre ulteriormente con un diplomificio, anzichè agenzia educativa. La paura da parte di molti docenti della soprannumerarietà, il bilico per il proprio posto di lavoro, freni stabilizzati. In barba a valutazione in itinere, formativa e sommativa. Lo studio, camuffato da svariate attività collaterali, a discapito del vero e proprio apprendimento individuale. Studiare, non più d’obbligo per essere promossi! Qualcuno, disabituato a tale nota, aveva optato per un’impazzante progettualità ad ampia gittata. Ma ora, cambia la musica e lo skipper, vira in senso opposto!