Salerno:Morrone al Ministro Maroni sulle telecamere di Via Lanzalone

Al Ministro degli Interni

On. Roberto Maroni (06.46549832)

e p.c. Al Garante per la protezione dei dati personali

Piazza di Monte Citorio n.121

00186 ROMA

Al Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di

Salerno

Dott. Franco Roberti

Al Prefetto della provincia di Salerno

Dott. Claudio Meoli

Al Questore della provincia di Salerno

Dott. Vincenzo Roca

Al Comandante provinciale dei Carabinieri

Col. Gregorio De Marco

Con la presente intendo tornare sulle questioni sollevate nella mia nota precedente del 28.05.2009 – che

allego per S.E. il Ministro – indirizzata ai medesimi destinatari che leggono per conoscenza. Nella stessa segnalavo la strana presenza, intorno alla residenza del Sindaco di Salerno, di ben sette apparecchiature che sembrano altrettante telecamere. Pertanto, ponevo gli ovvi interrogativi sulla regolarità della presenza di tali apparati, da chi fosse stata eventualmente autorizzata l’installazione e per quali oscure motivazioni fosse possibile controllare, in modo tanto invasivo, la zona circostante l’abitazione del primo cittadino. Aggiungevo, inoltre, che l’area controllata era priva della regolare cartellonistica prevista dalla legge, che obbliga a riportare in modo chiaro chi effettua la rilevazione delle immagini e per quale scopo. Infine, chiedevo lumi sulle funzioni della ditta I.R.T.E.T. di Casagiove (CE) che, periodicamente, invia propri addetti ad armeggiare con un computer portatile in prossimità di quella che appare una centralina di rilevamento dati. Nei giorni successivi all’invio della mia nota, stranamente, qualche cartello è comparso, ma a me sembra che non sia assolutamente rispondente ai requisiti di legge, né per qualità e chiarezza, né per quantità, in relazione al numero di apparenti telecamere. La mia segnalazione del 28.05.2009 ha avuto ampia diffusione dagli organi di informazione e non sono stati pochi i cittadini che mi hanno espresso gratitudine e preoccupazione. Rimane, a tal punto, la delusione rispetto al silenzio inspiegabile delle Istituzioni locali, che ho inteso coinvolgere con gli interrogativi suddetti, a un mese dalla nota formale loro inviata. E’ mai possibile ammettere, con il silenzio, che i cittadini non debbano venire a conoscenza di quanto avviene attorno ad essi, nelle vicinanze delle proprie abitazioni, in prossimità dei loro luoghi di lavoro o, comunque, muovendosi (liberamente?) all’interno della città?Registro, inoltre, con inquietudine, che informazioni così importanti, non solo siano negate ai cittadini, ma, addirittura, a un loro legittimo rappresentante nel Consiglio Comunale.