Bellizzi: presidio contro Circo Orfei

Ti diverti proprio a vederli soffrire?”: questo lo slogan degliattivisti LAV Salerno e VEG in Campania che, provvisti di volantini, megafono, materiale informativo e striscioni, domenica 22 settembre saranno a Bellizzi per spiegare i motivi del loro NO ai circhi che utilizzano, per i loro spettacoli, gli animali. Nei circhi italiani ci sono oltre duemila animali prigionieri: la maggior parte di loro, come tigri e leoni, sono nati in cattività, mentre altri sono stati importati, spesso illegalmente. La realtà dell’addestramento si basa sulla violenza, fisica e psicologica, sulla paura del dolore fisico e sulla privazione del cibo. Il resto lo fanno i bastoni, le percosse, a volte anche i pungoli elettrici. In gabbia gli animali soffrono, anche se i circensi sostengono di no. I segnali del loro malessere sono evidenti, basta solo saperli cogliere: in cattività sviluppano atteggiamenti stereotipati, come dondolarsi continuamente o girare su se stessi.“Noi pensiamo che non ci sia nulla di educativo in tutto questo e che, oltre ad essere un’ingiustizia nei confronti di animali innocenti, il circo sia un insegnamento pericoloso per tutti i bambini che vanno a vederlo”, afferma Simona Parrilli, Resp. Circo per la sezione Salerno della LAV. “Il 22 settembre sarà importante esserci anche per ricordare Aleksander, inseguito e schiacciato contro un cancello da un circense del Rinaldo Orfei, ad Imola il 21 settembre 2012, prima di essere ucciso da una dose troppo alta di sedativo. Questo cucciolo di giraffa ha scelto la libertà alla vita da ergastolano in un circo viaggiante, non ha mai conosciuto l’Africa, ma ugualmente ha deciso di tentare una fuga disperata piuttosto che arrendersi alla schiavitù”, conclude Nadia Bassano, VEG in Campania. Sempre più diffusi ed apprezzati sono gli spettacoli del “Circo Contemporaneo”: una nuova concezione del circo, rivoluzionario, poetico, tra giocolieri, contorsionisti, equilibristi, acrobati e clown, un mondo onirico fatto di musica, suoni e luci. Il corpo, l’arte, la poesia sono i protagonisti assoluti di questi spettacoli visionari. Questo è il circo che ci piace, l’unico in linea con una società che si definisce civile. Vogliamo un circo più umano, che metta in luce solo la bravura dei suoi artisti. Un circo senza animali.