Roma: Pisano su vendita Centrale del Latte

Il Consiglio Comunale di Salerno continua nella svendita dei beni pubblici per disperato bisogno di cassa. Dopo aver fallito con alcune strategiche piazze cittadine (Cavour, Mazzini e l’area di Via Vinciprova, provvedimenti tutti sospesi dal Tar) nella prossima assemblea, in programma lunedì 8 luglio, ci prova con la Centrale del Latte, all’ordine del giorno per la cessione di quote.  L’azienda salernitana, in maniera errata, è stata inserita tra quelle che, secondo le disposizioni della d. l. 6.7.2012 n. 95, ovvero il decreto sulla spending review, possono essere alienate con procedure di evidenza pubblica.La Centrale del Latte non rientra assolutamente nella casistica prevista dalla legge sia perché non strumentale all’attività istituzionale del Comune, sia per difetto di oggetto sociale (effettua cessioni di beni e non prestazioni di servizi ) sia per entità di fatturato diretto all’Ente. Su questo abbiamo già presentato, insieme al collega Angelo Tofalo, un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Economia e delle Finanze.  Insomma nessun governo o legge “nemica” di Salerno impone a Vincenzo De Luca, e alla sua maggioranza bulgara in Consiglio, di vendere la Centrale del Latte. Semmai la legge impone all’attuale viceministro alle Infrastrutture, ma per ora senza deleghe, di dimettersi subito da sindaco e di finirla con questa farsa, che va avanti da due mesi, della verifica della condizione di incompatibilità. De Luca non si nasconda e spieghi bene, invece, ai consiglieri comunali, ai circa 50 operai della Centrale ed ai 600 tra allevatori e indotto, che la vendita è esclusivamente una sua scelta politica. Una scelta di cassa.Il lungo “Natale deluchiano” si avvicina e per pagare altri quattro mesi di Luci e lustrini in fitto serviranno anche quest’anno i soliti 4 milioni di euro.

Girolamo Pisano