Caserta: Gli amici di Eleonora, occhio alla sanità campana!

Nonostante numerosi interventi ed aiuti succedutisi negli ultimi anni a seguito dei provvedimenti legislativi presi da vari governi, il differenziale qualitativo delle prestazioni sanitarie tra Campania e la media delle altre Regioni è andato sempre più divaricandosi. I disavanzi finanziari continuano ad essere pesanti e permane una non oculata utilizzazione delle risorse umane, economiche e strutturali che non trovano alcuna giustificazione nella gestione tecnica e sanitaria degli ultimi anni. Troppo timida è stata la politica di rientro e di riqualificazione seguita all’approvazione dei due piani ospedalieri regionali (2006-2008). Anche l’ultimo piano approvato con la legge Regionale n.16/08 rischiava di rimanere una occasione perduta per razionalizzare strutture e qualificare la spesa poiché si è preferito fare tagli indiscriminati senza procedere a scelte coraggiose, ma necessarie, privilegiando le eccellenze e la qualità a scapito di strutture obsolete e servizi inefficaci ed inefficienti. L’accorpamento delle ASL (3 per Napoli e 1 per le altre province) deve, necessariamente, essere l’occasione per ripensare l’organizzazione dei servizi e la rivalutazione funzionale delle strutture esistenti. Bene ha fatto il Presidente Bassolino a sostituire l’Assessore Montemarano e ad azzerare tutti i vertici delle ASL soggette ad accorpamento, sostituendoli con i migliori funzionari regionali. Ora occorre che i manager della sanità nominati dalla Giunta si aprano alla società civile scegliendo sempre la professionalità e la qualità negli interventi, privilegiando il dialogo con l’associazionismo impegnato nell’attività di assistenza e cura. Occorre evitare i tagli indiscriminati delle risorse e dei servizi, riqualificare le strutture e i servizi nel rispetto delle normative in materia di accreditamento e il migliore utilizzo delle risorse umane, avendo il coraggio di effettuare scelte anche impopolari, là dove occorre chiudere strutture obsolete per farne nascere di nuove ed adeguate. Occorre privilegiare i pochi investimenti possibili nelle nuove emergenze quali l’assistenza agli stati vegetativi, il rilancio degli hospice, la definizione di una capillare assistenza domiciliare. Significativo è il caso della provincia di Caserta, dove i manager della sanità di Asl e dell’A.O. S. Sebastiano di Caserta da anni effettuavano scelte discutibili senza accogliere le proposte delle istituzione e della società civile. La logica di esternalizzare i servizi ha prodotto un generale depauperamento della qualità degli stessi e un umiliante fenomeno di emigrazione sanitaria dei cittadini in altre province o addirittura in altre regioni per ottenere prestazioni dignitose. La recente indagine ISTAT, pubblicata su “Il Sole 24 ore”, ha fotografato una situazione drammatica della sanità casertana, con ben 15.477 pazienti emigrati per curarsi nel 2006, con i relativi danni economici, psicologici e sociali. In un recente monitoraggio effettuato dalla Giunta Regionale risulta infine che anche l’ A.O. S. Sebastiano e S. Anna rischia di essere sottoposto alle procedure di avvio al commissariamento dell’azienda poiché non avrebbe rispettato il patto istituzionale previsto per il contenimento del debito. Quindi non si è nemmeno riusciti a tenere in equilibrio i conti. Recentemente il Direttore Sanitario, Dr Paternostro, si è dimesso dalla carica. Nessuno rimpiangerà questa scelta anticipata. Tutto questo nonostante le ingenti risorse ricevute dalla Regione per la riorganizzazione delle strutture, i tagli a servizi e prestazioni. Il risultato di questi sforzi è stato un graduale peggioramento degli standard di qualità arrivando perfino all’utilizzo delle barelle per i ricoveri. Se aggiungiamo che negli ultimi anni si sono verificati fatti gravi con indagini da parte della Magistratura, si capisce la crescente sfiducia dei cittadini nei confronti della sanità casertana. Riteniamo pertanto improcrastinabile (come richiesto da molte forze politiche del Consiglio Regionale) l’immediato commissariamento della Direzione Generale dell’A.O. S. Sebastiano e S. Anna di Caserta. Invitiamo il nuovo Assessore Regionale alla Sanità ad agire di conseguenza, senza ulteriori indugi, cogliendo l’occasione del generale rinnovamento avviato per imprimere anche a questa importante Istituzione della Sanità casertana quel salto di qualità indispensabile per tornare al livello delle altre strutture campane d’eccellenza, con l’auspicio che possa ritornare il perno dell’intera politica sanitaria della Provincia, ma soprattutto per ridare ai cittadini casertani quella fiducia che è venuta meno in questi anni.