La nuova dimensione internazionale della responsabilità penale degli individui, luci ed ombre

 Nicola Crisci*

Quasi ogni giorno nello sfogliare un quotidiano leggiamo notizie sui crimini internazionali e ci sorgono interrogativi sugli strumenti repressivi a disposizione degli Stati e sulla giustizia internazionale penale. Sulla evoluzione del sistema di giustizia penale sui crimini internazionali nella normativa dottrina e nella giurisprudenza internazionale e, soprattutto, sulla responsabilità penale internazionale degli individui nella sua applicazione “cogestita da Stati ed istituzioni internazionali”, verso una dimensione globale, è destinata la documentata indagine di Anna ORIOLO, con il volume “La responsabilità penale internazionale degli individui: tra sovranità statale e giurisdizione universale” (Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2008, pp. 20). È il quarto libro della Collana “Diritto internazionale e diritto interno internazionale”, fondata e diretta da Giuliana Ziccardi Capaldo.

Prima di qualche riflessione sulle controverse questioni trattate è da sottoporre all’attenzione dei lettori l’interesse dei giuristi italiani verso la attuazione della legge penale nello spazio con il principio di territorialità nel diritto positivo, le eccezioni al principio di territorialità, con il luogo G. Battaglini vi dedicava già nel 1929 l’articolo, Il luogo e il tempo del commesso reato” (in Riv. it. dir. pen., 1929, 80), ma è soprattutto da considerare Antonio Pagliara (Università di Palermo e socio dell’Accademia dei Lincei) con la voce “La legge penale nello spazio” (Enciclopedia del Diritto, Milano, Giuffrè Editore, 1973, vol. XXIII, 1054).

Con l’entrata in vigore della Costituzione, in particolare con gli artt. 10  -secondo cui “L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute” (1 comma) e dedicato alla condizione giuridica dello straniero (2 comma), al diritto di asilo (3 comma) e alla estradizione per reati politici (4 comma)- e 26 –sulla estradizione del cittadino – vengono emanati nuovi riferimenti normativi. Vanno altresì citati i contributi di Antonio Cassese (Università degli Studi di Pisa e Firenze) del 1971, 1984, 1998, 1999, 2002, 2003, 2004 (http://dirittiumani.utet.it/dirittiumani/index.jsp) che pubblica libri e saggi in italiano ed in inglese, fondamentali per la ricerca scientifica e riconosciuto a livello mondiale con la nomina a primo Presidente del del Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Jugoslavia e dal 2009 Presidente del Tribunale speciale per il Libano.

Tra gli studiosi italiani ricordiamo Rolando Quadri dell’Università Federico II di Napoli, con il suo “Diritto penale internazionale” (Padova, Cedam, 1944), Giuliana Ziccadi Capaldo con “Le situazioni territoriali illegittime nel diritto internazionale” (Napoli, Editoriale Scientifica, 1977) e altre 18 pubblicazioni con libri e saggi (anche in lingua inglese pubblicati in Inghilterra e negli Stati Uniti d’America) tra i quali, nel 2010, “Diritto Globale. Il nuovo diritto internazionale” (Milano, Giuffrè Editore, pp. 734) (v. la recensione di Nicola Crisci SUL SITO DELL’Ordine degli Avvocati di Salerno <www.ordavvsa.it>) e, più recentemente, a cura della stessa autrice “Globalizzazione e pluralità delle fonti giuridiche: un duplice approccio (A Dual Approach to Globalization and Legal Pluralism) – Liber Discipulorum” (Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2012) (v.ne le recensioni di Nicola Crisci, in ROMA CRONACA, 25 Aprile 2013, 6, e prima nel quotidiano online DENTRO SALERNO (www.dentrosalerno.it) e nel sito dell’ordine degli Avvocati di Salerno (www.ordavvsa.it, aprile 2013).

Con il Dipartimento di Studi Internazionali dell’Università di Salerno ha promosso incontri internazionali sulle tematiche più attuali del diritto internazionale e dell’Unione europea con docenti italiani e stranieri e a Salerno sono “cresciuti” allievi ora anche docenti: Stefania Negri (Professore associato di “Diritto Internazionale, autrice del volume “I principi generali del processo nella giurisprudenza della Corte Internazionale di Giustizia” (Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2002)); Anna Oriolo (Professore aggregato di “Diritto internazionale penale” a Salerno e già docente di “Diritto internazionale” e “Diritto dell’Unione europea” presso l’Università degli Studi del Sannio, dal 2007  Editorial Assistant-in-Chief per la rivista The Global Community. Yearbook of International Law and Jurisprudence (General Editor, Prof. Giuliana Ziccardi Capaldo), Oceana Publications Inc./Oxford University Press, New York. 23 volumi pubblicati); Anna Vigorito, Professore a contratto presso il Centre d’etudes juridiques d’urbanisme, dell’Università Paul Cézanne-Aix-Marseille (Francia), ed autrice del volume “nuove tendenze della tutela internazionale dei beni culturali (Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2013-v.ne la recensione di Nicola Crisci su www.dentrosalerno.it). Altri allievi sono diplomatici (Alfonso Crudele, Federico Bianchi), Magistrati e Avvocati specializzati (Guglielmo Cantillo, Nadia Napoli, Carmine Renzulli, Roberto Soprano). Merita di essere segnalato anche un saggio interessante su “Libertà e sicurezza nello spazio giudiziario europeo, mandato di arresto e «statuto»  dei  diritti  fondamentali  nell’Unione  europea” (in  Diritto  comunitario  e  degli  scambi  internazionali 2007,  p.  657  ss.) di Angela Di Stasi, ordinario di Diritto internazionale presso l’Università di Salerno e allieva del noto Massimo Panebianco, autore con i suoi allievi (Ascolese e Tafuri) del “Dossier ex-Jugoslavia” (1993). In ordine cronologico ricordiamo i contributi di: Giuseppe Sperduti, “L’individuo in diritto internazionale” (Milano, Giuffrè, 1950);  Fausto Pocar, “La creazione della Corte Penale Internazionale”, in RI 1998, p. 14 ss.); Tullio Treves, “La Giurisdizione nel diritto penale internazionale” (Padova, CEDAM, 1973); Giuliano Vassalli, “La giustizia penale internazionale” (Milano, Giuffrè, 1995); Salvatore Zappalà, “La giustizia penale internazionale” (Bologna, Il Mulino, 2005); Claudio Zanghì, “La protezione internazionale dei diritti umani” (Torino, Giapichelli, 2006). Va inoltre menzionato tra gli studiosi del tema M. Cherif Bassiouni, con innumerevoli pubblicaioni, membro del Comitato Scientifico della citata Collana fondata da G. Ziccardi Capaldo. Anna Oriolo, con la attività di ricerca svolta in Italia e all’estero, approfondisce nel suo Volume (arricchito da un Summary in lingua inglese (pp-190-200), da in Indice bibliografico (pp.201-215) e da un Indice dei casi (pp. 217-220)), l’evoluzione normativa del sistema di giustizia penale internazionale privilegiando la trattazione delle fonti, dei soggetti, dei contenuti e delle garanzie, come motiva nella Premessa (pp.15-22) e infine nelle Conclusioni (pp.185-190), ricostruendo il processo di “internazionalizzazione degli strumenti di garanzia” della giustizia penale ed osservando, oltre alla “progressiva erosione del margine di discrezionalità degli Stati nell’enforcement del diritto internazionale penale”, i provvedimenti attuativi relativi con l’opposizione degli USA alla Corte penale internazionale, fronteggiata dall’Unione europea e auspicando un ulteriore sviluppo in ambito regionale e un modello unificante dell’attuale normativa, anche nei singoli Stati, per favorire la pace globale. Per ora s può soltanto ricostruirla scientificamente. Questo non soltanto con le attività didattiche ma anche con una cultura di pace, come ripetutamente  programmato dall’ONU e da altre istituzioni pubbliche e private. Soltanto alcuni Paesi in crisi adottano “piccoli tagli” dei bilanci militari ed il percorso della speranza, anche per questa materia, non ha stazioni per fermarsi. E l’Università degli Studi di Salerno ha una riconosciuta eccellente attività teorica ed applicativa per travagliati viaggi.

 * Avvocato – Libero docente nell’Università Federico II di Napoli e docente nell’Università degli Studi di Salerno – Socio dell’Associazione Internazionale Giuristi Italia-USA.