La televisione ipnosi di massa

Giuseppe Lembo

Strumentalmente viene fatta credere come lo specchio della società; ma, purtroppo, non è così. È uno strumento di falsa commercializzazione, fortemente tossico; un vero e proprio mezzo di ipnosi di massa, usato abusandone, come potente strumento di forte manipolazione mentale. Una micidiale macchina di propaganda che si è impossessata delle nostre case, annullando il dialogo familiare e creando non pochi problemi alla persona che, lasciandosi assorbire, ha perso tutte le sue caratteristiche di cittadino pensante, inghiottito com’è da una teledipendenza che non lascia scampo a nessuno; si è ormai impossessata di tutti che ne riconoscono la ormai assoluta centralità del ruolo e la vivono con morbosa continuità, assorbendone individualmente il controllo dominante così come diabolicamente pensato per poi poter costruire il modello di società che si vuole costruire. Diventa per i teledipendenti un modello sociale unico ed insostituibile; ciascuno ci si riconosce e sentendosi a suo completo agio, ne diventa amichevolmente simpatizzante e protagonista.

Il modello sociale unico, mai prima d’ora realizzato, è il grande miracolo della televisione; ciascuno si sente un protagonista del grande palcoscenico mediatico ed immedesimandosene lo fa parte di sé, attraverso un ruolo dell’inconscio individuale che diventa sempre più espressione dell’inconscio collettivo, rafforzando in modo compiaciuto, il libero convincimento che non esistono alternative possibili al modello sociale di riferimento.

E così attraverso un falso comunicare assolutamente estraneo alla comunicazione autentica, più che informare e/o formare, il grande mostro sacro del potere mediatico, da alleato dei poteri forti, agisce sulla persona, disinformandola e producendo come di fatto produce una grave ed assidua manipolazione mentale che ti prende, ti riduce vittima e non ti lascia più.

Come è possibile che nel nostro Paese succeda tutto questo?

Purtroppo è possibile perché la società del nostro Paese vive in una condizione di società assolutamente ammalata; tanto, per effetto di un grave e diffuso degrado culturale.

Nella televisione prevale su tutto la subcultura del consumismo sfrenato, il culto del denaro ed uno stile di vita dove fa da protagonista il mondo dell’idiotismo e dei valori fasulli filtrati attraverso le banalità ed il divertimento assolutamente fine a se stesso.

La televisione italiana non offre disinteressatamente divertimento fine a se stesso; ancor meno offre cultura. Offre invece ed  in abbondanza al suo vastissimo pubblico, una porzione sempre crescente di idiotismo; è, purtroppo, in questo ruolo, un brutto e pericoloso giocattolo.

Ha la funzione e la esercita veramente bene, di agire sulla gente, sottomettendola ai suoi voleri; i suoi programmi, fortemente conditi di idiotismo sono per la gente, una vera e propria ipnosi di massa. Povera Italia nostra! In che mani si è capitati! Ma il problema, purtroppo, va oltre ed oltre i nostri confini, diventa un problema del mondo, dove ormai c’è una forte dipendenza mediatica che influisce in modo assorbente sui comportamenti della gente; crea dipendenza e decide delle scelte di tutto e di tutti, dando solo una falsa illusione di scegliere liberamente. Influisce sui comportamenti e sulle scelte di vita, non esclusa la scelta del consenso che, a senso unico, diventa consenso per i più forti; consenso pilotato per i poteri forti che dominano il mondo e che da padroni assoluti, tolgono diabolicamente anche le ultime risorse necessarie alla sopravvivenza per concentrarle nelle sole mani dei ricchi che, così facendo, diventano sempre più ricchi, mentre sul versante opposto i poveri diventano sempre più poveri. Che bel capolavoro questo progetto assassino di trasferimento della ricchezza dai poveri, costretti a morirsi di fame, ai ricchi che diventano sempre più padroni del mondo! Un capolavoro che poggia essenzialmente su di una ingegneria organizzativa del consenso che ipnotizza e non permette più all’uomo di essere se stesso, ossia un uomo libero di pensare e di decidere, finalizzando il pensiero e l’azione al solo unico bene. Purtroppo oggi non è così; i poteri forti padroni degli strumenti che producono il consenso sono di fatto ormai anche parte attiva e dominate delle coscienze della gente asservita ad un potere mediatico che agisce promuovendo idiotismo umano e cancellando sia la forza delle menti pensanti che delle coscienze diabolicamente assorbite dai medium e dai loro messaggi, costruiti per fini innominabili di sudditanza umana ai potenti d’Italia ed in modo sempre più universale ai potenti della Terra.

Il comunicare non autentico si identifica nella trasmissione; in questo senso ed in questo ruolo, non è un comunicare positivo utile all’uomo, ma un trasmettere che diventa distruttivo per l’uomo, soprattutto in questa fase epocale caratterizzata da una profonda crisi umana e dalle attese di cambiamento che riguarda l’uomo non solo nelle sue caratteristiche individuali sempre più complesse, ma come espressione di un se stesso sempre più universale, sempre più globale soprattutto per i comportamenti umani nella casa mondo dove si incontrano sempre più spesso le tante umanità in cammino.

La comunicazione, soprattutto quella della brutta televisione, così come utilizzata nel nostro Paese; è, purtroppo, assolutamente fuori strada; non svolge infatti così come dovrebbe, il suo ruolo finalizzandolo ad un comunicare autentico, inteso come dimensione educativa e sociale fondamentale.

Anche la comunicazione, quella vera ed autentica, come l’educazione ha come obiettivo umano fondante la promozione umana, la promozione per ciascun uomo singolarmente preso e per tutti gli uomini della Terra, ossia per gli individui ed i popoli che, oggi più che mai, vanno disperatamente alla ricerca di un mondo nuovo, di una nuova convivenza sulla tanto maltrattata madre Terra.

La televisione italiana ha altri e purtroppo negativi obiettivi; chi la costruisce giorno per giorno pensa e pensa male, di usarla con violenza per il controllo delle menti, per l’omologazione culturale dei popoli della Terra culturalmente deboli e sempre più ridotti ad un prodotto simbolo della cultura dominante, dove ormai non c’è più posto per l’uomo, umanamente inteso, ma solo per lo homo  oecomicus, il frutto in provetta di quel liberalismo economico senza limiti, padrone indiscusso del mondo che agisce sui comportamenti umani da vero e proprio “virus di dominio” assolutistico, assorbente e coinvolgente, in forme spesso fortemente distruttive anche sulla natura, agendo con violenza e senza preoccuparsi di trasmetterla usandola senza abusarne, così come ereditata.

Il  mondo, a partire dal nostro Paese, è in grande movimento; siamo a cambiamenti fortemente epocali che comportano anche profonde mutazioni genetiche, per le quali non è assolutamente possibile sbagliare, se non si vuole diventare responsabili di un disastro umano con conseguenze di lunga durata che possono fermare la sfida in atto di un’evoluzione collettiva che, se ben gestita, può regalare all’umanità, una grande cultura planetaria alternativa, alle falsità mediatiche ed ai lavaggi del cervello a fini esclusivi di potere; se non si fa questo, avremo gravi disastri ed una inarrestabile regressione dell’uomo, con patologie umane diffuse che si riversano nell’intero cosmo.

La strada che sta di fronte a tutti noi nel nostro Paese e più in generale sul Pianeta Terra, è una strada fondamentale e dal percorso obbligato; non si può deviare il corso.

Così facendo si sbaglia e si sbaglia con conseguenze gravi, in quanto se non protagonisti del cambiamento possibile universalmente inteso, diventeremo alternativamente portatori di una crisi di vastità planetaria che irrimediabilmente andrebbe a fermare l’evoluzione collettiva, per niente gradita e simpatica a quel mondo economico e dei poteri forti che sta bene così come sta ed agisce sull’uomo attraverso gli strumenti dell’assordante trasmettere, per fare il lavaggio del cervello dei tanti che diventano vittime sacrificali del pensiero unico, attraverso forme di linguaggio usate per la costruzione della realtà che si vuole e non altre, creando così un pericoloso clima da vero e grave stato confusionale, con situazioni patogene che così come violentemente insinuate nelle coscienze della gente non permettono il benché minimo sviluppo umano e sociale sia per ogni singolo uomo che per il suo insieme sociale che, non avendone i presupposti, si autoesclude da qualsiasi forma di partecipazione collettiva, la cui strutturazione è il frutto fondante di corrette relazioni comunicative. È questa e solo questa la vera comunicazione; sono questi e solo questi i veri obiettivi fondanti di un comunicare autentico. La comunicazione Danilo Dolci la definì “legge della vita”; un bel messaggio, un bel testamento di pensiero, oggi indifferente ai falsi comunicatori, mestieranti al servizio dei poteri forti, messi al posto di comunicatori per una gestione strumentale e di ingannevole del medium e dei loro messaggi. A tutti costoro, chiamati a fare il lavaggio del cervello ad ingenui spettatori vittime di continue idiozie mediatiche suggerisco di andare a leggere la “bozza di Manifesto” sulla comunicazione di Danilo Dolci, dove potranno trovare importanti contributi sul sapere e sul comunicare autentico per l’uomo e sulle risposte intelligenti possibili ai bisogni più urgenti e vitali della gente del nostro tempo.

 

 

Un pensiero su “La televisione ipnosi di massa

  1. Seppur concordi sul come la televisione italiana trasmetta produzioni qualitativamente scadenti in ogni ambito (con il picco dei “contenitori” pomeridiani), mi permetta di affermare che certe tesi (la TV come strumento dei poteri forti, spettatore passivo e plaggiato) sono oggi piuttosto controverse in quanto valide ormai solo per le fasce di popolazione meno giovani. Ma non perché non abbiano fondi di verità, ma perché ulteriori studi in materia hanno dimostrato che la TV condiziona meno di altri fattori (educazione e ambiente di riferimento) e soprattutto ritenere l’utente un ricettore manipolabile valeva un tempo e molto meno oggi in tempi di scolarizzazione diffusa e possibilità di accesso a Internet (ovvero interazione e non più messaggi calati dall’alto). A dirla tutta è una spaccatura generazionale, il popolo giovane cresciuto con la tecnologia solitamente ripudia la TV italiana e cerca contenuti online, il mezzo di riferimento per le generazioni future non è la televisione su cui anzi si sta diffondendo una posizione critica perfino in maniera esagerata, ma è Internet.

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