L'estensione dei diritti che non esistono

   Angelo Cennamo
Una recente pronuncia della Cassazione sull’affido ad una coppia lesbo sta facendo molto discutere. A vanvera. In breve, la Corte ha respinto il ricorso di un padre separato che ha impugnato la decisione di altri giudici di affidare in via esclusiva il figlio minore alla sua ex moglie, adducendo tra i motivi di gravame (non l’unico) il fatto che la madre del bambino convivesse con un’altra donna. Il Collegio ha motivato la decisione con la mancata acquisizione agli atti di causa della prova scientifica circa un eventuale pregiudizio che sarebbe derivato al figlio dalla coabitazione con la madre e la compagna di lei. Per quanto se ne dica, si tratta di un caso singolo che ha poco, se non nulla, a che spartire con improbabili aperture che la magistratura italiana avrebbe concesso alle adozioni da parte delle coppie omosessuali. Ma i media, come spesso accade, cercano qualunque pretesto pur di alimentare dibattiti e cavalcare scoop che a breve distanza si rivelano inesistenti. Il tema, ad ogni modo, è di grande attualità e solca la politica da destra a sinistra spaccando in due l’opinione pubblica. “Estendere i diritti” è da sempre lo slogan elettorale di chi ha tradizionalmente perorato la causa dei gay spingendosi anche oltre l’ammissione del matrimonio : l’adozione, per l’appunto. Ma una cosa è estendere un diritto a chi di quel diritto non può godere, altro è inventarsi un diritto del tutto sconosciuto. E già perchè il diritto alla paternità o alla maternità non esiste : la nascita di un bambino è un evento. Si diventa genitori perchè accade, non perchè lo si chiede allo Stato. Piuttosto, esiste il diritto di esercitare la paternità e la maternità e/o di difenderla da chi intenda minacciarla o limitarla. Come può allora una coppia omosessuale difendere un diritto che non ha mai acquisito per ovvie ragioni? Ma c’è dell’altro. Chi pensa che due uomini o due donne  possano allevare un figlio hanno mai spostato il loro osservatorio dalla parte del minore? Si sono mai chiesti, costoro : ma se io non avessi mai avuto una mamma o un papà, sarei stato felice lo stesso? Sarei diventato quello che sono oggi? Ecco dunque come il tema dell’estensione dei diritti può deviare nell’abuso e nella pretesa di ciò che la natura, prima di ogni altra fonte normativa, ha negato. @angelo_cennamo        
 

3 pensieri su “L'estensione dei diritti che non esistono

  1. E’ una cosa complicatissima, ma rifletterei sul fatto che in ogni caso in molte famiglie mamma e papà non ci sono proprio. Pensa che io sono cresciuta con mia nonna e mia zia paterne…

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