Immagini e Memoria. Costa d’Amalfi 1852 – 1962 di Maurizio Apicella

Una nuova pubblicazione va ad arricchire la storia e la memoria fotografica della Costa d’Amalfi ed è il libro dal titolo “Immagini e memoria. Costa d’Amalfi 1852 – 1962”, (edito da Costa d’Amalfi Edizioni 2012), il cui autore è Maurizio Apicella, ricercatore e collezionista di fotografie e cartoline d’epoca. Alla base del volume c’è una lunga e rigorosa indagine incentrata su di un importante archivio fotografico, frutto di oltre venti anni di paziente ricerca, che ha coniugato l’amore per i luoghi alla passione per il collezionismo di fotografie originali. E quindi questo nuovo lavoro propone un’ampia e, in gran parte inedita, antologia di immagini seguendo quello che sostanzialmente era l’itinerario privilegiato dai viaggiatori del Grand Tour nell’arco di oltre un secolo. Panorami, piazze, strade, monumenti, momenti di vita urbana tra Cava dei Tirreni, Salerno, Paestum, Vietri sul Mare, Cetara, Maiori, Minori, Atrani, Amalfi, Ravello, Scala, Conca dei Marini, Furore, Praiano e Positano, sono stati scelti con cura tra migliaia, preferendo le immagini più interessanti, con l’intento di “illustrare” un territorio. La rigorosa ricerca parte da due pionieri della fotografia francese del XIX secolo, Paul Jeuffrain e Firmin Eugène Le Dien, allievo di Gustave Le Gray, autori delle immagini più antiche di Salerno e della Costa d’Amalfi. Prosegue con i maggiori protagonisti del primo periodo della storia della fotografia in Italia, Giorgio Sommer e Robert Rive, che a partire dai primi anni sessanta dell’Ottocento, iniziarono a coprire con le loro campagne fotografiche quelli che risultavano essere i luoghi più importanti, anche e soprattutto dal punto di vista turistico. Entrambi scelsero come luoghi d’elezione Napoli e i suoi dintorni, riuscendo a coglierne l’identità più intima, coniugando una sensibilità visiva ed emotiva non comune con una misura compositiva che, pur essendo sostanzialmente intuitiva, non per questo risulta meno rigorosa. Tra Cava e Salerno, gli straordinari templi di Paestum e lungo la Costa di Amalfi, autori come James Graham, Gustave de Beaucorps, Alphonse Bernoud, Gustave Eugéne Chauffourier, Francis Frith, Wallace Nutting, James Thrall Soby e Ernst Haas tra i tanti fotografi stranieri e Achille Mauri, Michele Amodio, Pasquale e Achille Esposito, i fratelli De Luca, gli Alinari, i fotografi delle Edizioni Brogi, Luigi Cicalese e Ernesto Samaritani, solo per citarne alcuni, hanno cercato motivazioni e caratteri del vedutismo prima e dell’interpretazione paesaggistica poi, spesso oltre le convenzioni compositive accademiche, consegnandoci emblematici e fantomatici medium della nostra capacità di comprendere attraverso il vedere. L’autore, inoltre, indaga il rapporto tra fotografia e cartolina illustrata che diventerà rapidamente ambito souvenir di viaggio dando vita al più noto fenomeno collezionistico del Novecento. Infine, un ricco e particolareggiato corredo di note, elenchi e schede bio-bibliografiche sottolineano l’importanza di un volume destinato a divenire un punto di riferimento per gli studiosi ed appassionati di storia della fotografia della Costa d’Amalfi e dell’iconografia campana, anche con l’intento che contribuisca a diffondere l’amore per il collezionismo, il recupero e la conservazione nel tempo del prezioso e splendido patrimonio culturale costituito dalle fotografie storiche originali.