A te che leggi dopo mezzanotte…”Ancora sereno, dopo la tempesta”

Giuliana Rocci

Era stata una pura fatalità a farle riacciuffare il cell. Col suo numero a memoria negli anni…il suo orgoglio, sapeva che aveva resistito contrastando quello di lui, più cocciuto d’un mulo! Sapeva che lui attendeva il suo squillo. Che avrebbe risposto come se niente fosse accaduto…ormai era troppo che camminavano insieme, da potersi perdere. “T’è passata?” l’apostrofava lui, dopo l’ultimo sms che lei gli aveva lanciato, in risposta ad un suo tono stizzito quasi nei giorni precedenti. “Non sono una sguattera…anche se comprendo le tue mille difficoltà…” gli aveva scritto rabbiosamente, sperando che lui la richiamasse. Pia attesa, senza frutti come sempre. Lui restava assediato tra la voglia di sentirla e l’indecisione di venir meno all’orgoglio. E lei, puntuale, a ricontattarlo, ancora triste per la sua mancata collaborazione…l’unica cosa, spiattellargli tutta la verità senza orpelli. Afferrare il coraggio a due mani, dall’altra parte delle onde magnetiche, sperando che la tim non la tradisse con l’irraggiungibilità…”Perchè non dici finalmente che non saresti capace di viver senza me, che sono l’unica tua molla per non spedirti al cronicario esistenziale?” Tutto d’un fiato lei gli vomitava ciò che pensava, mentre lui “Lo sai che non sono avvezzo a parlare”. Un vago accenno a qualcuno lontano…Lui, come sempre, per quelle antenne che li accomunavano, aveva intuito che c’era qualche moscone nell’aria. Anche se a distanza, qualcuno poteva farle il filo…se ne stava tranquillo, in attesa di conferme o semplicemente perchè il moscone era non certamente ad un tiro di schioppo da lei e preso da grossi problemi che lui ben sapeva. Ciò nonostante, una stilettata per capire: e lei, fingendo di non coglierla, a dribblare. No, non aveva il coraggio di dirgli che ormai era stufa dei suoi silenzi, del suo far sempre lo gnorri burlone. Di quella sua maschera, uff, che ormai era diventata statica!!! Lei, che era sempre in movimento, che odiava la fissità delle immagini e la cristallizzazione delle situazioni: e lui che non capiva che doveva cambiar musica!! Una tentazione l’assediò: dirgli che quel qualcuno da lontano poteva diventar presente giacchè lui che l’era vicino da tanto, continuava a far finta come se dovesse sempre averla a sua disposizione! No, non le conveniva,  sarebbe stato talmente asettico, come sempre, da non farle intravedere turbamento. E poi, a cosa sarbbe servito? Intanto, quel qualcuno lontano, stava diventando vicino…e poi, chi lo diceva che sarebbe stato sempre lontano? In base alla scelta lavorativa, sarebbe dovuto esser così, ma recenti situazioni, non a suo vantaggio, stavano imbrogliando le acque. Forse, le cose sarebbero anche potute mutare e lui,  libero e con molte carte in pugno…se il cielo avesse deciso di spezzare il filo karmico, che da troppo la legava a quel Peter Pan che si rifiutava di crescere con lei!!! Dribblò, fece finta di niente e gli riconsegnò il suo cuore: gli rinnovò sentimenti…a breve si sarebebro incontrati! Passata la burrasca, come potevano non sorridere insieme? Non si poteva neanche sognare un’altra musica: lei era ormai la sua perenne musa! E lui, alle prese con un’altra corsa, stavolta tra troppi problemi, come sempre aveva bisogno di lei!!! Più che mai! E lei, come sapeva fare, ancora una volta gli avrebbe retto il polso, senza cessare di palpitare ancora, temendo per lui una sconfitta: ma questo, lui, al solito, non lo doveva sapere!