Salerno: un volto e una storia…in cammino

Padre Oliviero Ferro

Finalmente un sogno è diventato realtà. Ci avevamo pensato da diversi anni. Ora, oggi, 10 marzo 2012, la Mostra interculturale dei Missionari Saveriani si è messa in cammino nelle Scuole di Salerno e Provincia. Frutto del lavoro intelligente e appassionato dei volontari che fanno da guida ogni anno, si è trasformata in pannelli bellissimi, quattordici per la precisione, più altri poster che l’attorniano per una riflessione più completa. Da non dimenticare anche le dinamiche che la rendono interattiva. Erano le 10,15, quando nel grande salone della Scuola media Quasimodo (Torrione a Salerno), la professoressa, referente delle attività sulla mondialità, ha presentato l’avvenimento. Presenti i rappresentanti di classe e dei genitori. Ci ha detto che il Volto è importante. Attraverso il viso ci facciamo conoscere e conosciamo gli altri. E citava l’esempio di Camilla, di cui parleremo più avanti. Poi Andrea, uno dei ragazzi della Scuola, ci ha deliziato con il suo flauto magico. E’ stato il turno della Preside, che, parlando ai ragazzi che rappresentavano le varie classi, ha ricordato loro che si era iniziato un percorso sull’importanza dei valori. E questo è la miglior introduzione alla Mostra, per capire come accettare l’altro e cooperare con i popoli del mondo. Ed è pure un’occasione per ricordare Camilla che è stata portatrice di messaggi positivi. Il padre Missionario ha aggiunto che il Viso ci aiuta a guardare e a lasciarsi guardare. Dobbiamo andare al di là per conoscere le persone, i valori, la realtà. E’ un incontro tra persone, sia attraverso il viso che con la lingua (tema della mostra interculturale dai Saveriani). Non dobbiamo solo parlare delle esigenze, ma anche dei sogni. Infine la mamma di Camilla (finalmente la conosciamo), ci ha detto che in ogni bambino c’è il suo volto. E’ importante guardare al futuro, e guardarsi dentro  e chiedersi quello che c’è nel nostro cuore. Non lasciamoci condizionare, ma facciamo quello che è giusto. Ma poi, chi era Camilla? Nata nel 1987 e morta nel 2010, a causa di un cattivo male. Aveva 13 anni. Era speciale, perché era semplice, divertente. Sapeva sdrammatizzare le cose. Aveva una grande umiltà (non parlava della sua malattia, ma parlava degli altri). Ha scritto anche una lettera (che aggiungiamo a parte). La sua breve vita ha dimostrato che si possono affrontare le difficoltà con il sorriso e saper vedere oltre le apparenze. La vita continua e non si ferma con la morte. E così siamo poi scesi nella palestra, dove le Guide ci hanno fatto camminare a conoscere i Volti e le storie che stanno dentro. Partendo dall’Asia (con i bambini dle Nepal e la thailandes Aung San Su Kyi), abbiamo poi incontrato delle persone che “ci hanno messo la faccia” (i clown del sorriso, Falcone e Borsellino, Luther King e Gino Strada di Emergency, Santa Rossi impegnata contro il traffico degli organi e un padre missionario). Una breve sosta in Africa, dove abbiamo visto il problema della famiglia e ci siamo fermati sui “Diritti” (bambini di Haiti,BangkaDesh,Congo Rd,Sierra Leone). Il viso luminoso di Camilla ci ha ricordato le parole della mamma. Un salto nelle Americhe (analfabetismo,scuola). E da lì nel mondo dei Teenagers (Indonesia,Cile,Sierra Leone e Italia) con la testimonianza di Camilla Vallejo,cilena,presidente della federazione degli studenti). L’Oceania ci ha ricordato i bambini, figli di coppie miste e abbandonati. Ed è stata l’occasione per riflettere sui “valori”(India,Italia,Spagna,dignità della persona). Un po’ di emozione, per me, davanti al volto di un anziano africano, il baba. E, per finire, siamo rientrati in Europa, dove i bambini dovrebbero ritornare a giocare insieme, invece di “ammuffire” davanti ai computer. La dinamica finale, il volto in cui scrivere il mio futuro, ha concluso questo cammino. Ora, siamo sicuri, i ragazzi e le ragazze saranno più consapevoli che guardare un volto, vuol dire guardare una storia e, non dimentichiamolo, il volto di Dio che è in ciascuno di noi. Buona visione!