E’ sisma-Italia

Michele Ingenito

Meravigliosa reazione della base popolare in Abruzzo: la forza-lavoro di un tempo, che ora indossa una divisa. Per il resto, poco o nulla è cambiato. Dai tempi degli schiavi, che elevavano al cielo le monumentali piramidi d’Egitto, a quelli romani che costruivano a mani nude il Colosseo, dagli operai di marxiana memoria che, schiena nuda al sole o alle intemperie, marcivano nelle fabbriche e nelle miniere tra ‘700 e ‘800 per fare grande la nazione, ai vigili del fuoco, ai volontari della Croce Rossa, a tutti coloro che oggi sono contraddistinti da una divisa nel cui nome si lacerano la pelle pur di salvare un fratello, un amico, uno sconosciuto. Alle loro spalle, intanto, gli sciacalli delle disgrazie altrui già studiano come sfruttare il dopo-sisma per arricchirsi alle spalle del popolo. Dopotutto i finanziamenti pubblici fiume e a seguire dovranno pure rendere qualcosa a qualcuno nella gestione e nella distribuzione dei fondi a pioggia che verranno. Sorgeranno ancora una volta gruppi bancari locali benedetti dal solito onnipotente politico del luogo e nuovi nodi scorsoi saranno sapientemente infilati dai ‘cravattari’ di turno nei colli del popolo inerme. Usurai e strozzini in cravatta bianca finiranno ancora una volta sotto processo ed ancora una volta la passeranno liscia. Non  è una previsione, né tanto meno un triste canto premonitore. E’ una sofferta preoccupazione che vorremmo smentita dai fatti, una preoccupazione che poggia su esperienze storiche recenti di cui è rimasta vittima a suo tempo una nostra cara e amata provincia campana, terremotata ieri come l’Aquila oggi. Questa volta, però, un filo di speranza dovrebbe esserci. L’imprenditore Berlusconi, che sta dando prova di notevoli attributi sulla globale gestione dell’emergenza, non potrà sottovalutare quanto in argomento accade in California ed in Giappone.Se è vero che, per casi molto più gravi di quello abruzzese, la tecnologia delle costruzioni garantisce la tenuta di case e edifici vari, è giunto il momento di darsi una mossa perché quella tecnologia venga così com’è importata nel nostro paese. Parimenti, prima che accadano nuovo sconquassi sul territorio, sarebbe saggio ‘ri-collaudare’ le strutture pubbliche costruite negli ultimi anni, visto che in Italia la specializzazione massima dei criminali di stati infettati dalla mafia consiste nel mettere sempre le carte a posto. Un limite che non è più un difetto, ma un pregio, atteso che molto spesso la stessa magistratura si affloscia sulle carte a posto e manda tutti a casa – liberi ed immacolati – fior di farabutti che restano al potere perché quel potere sanno, poi, come dispensare e soprattutto a chi.