Salerno: Ciccone sull’incontro di de Luca con Tosi

A distanza di poche ore dalla “commovente” passerella del sindaco di Salerno a Verona insieme al suo collega scaligero Tosi, registriamo pagine di sport e di ordinaria inciviltà che poco hanno a che vedere con le grandi dichiarazioni di amicizia e stima tra i due primi cittadini. Prima il tecnico del Verona Hellas, Mandorlini  offende la città di Salerno e la sua squadra di calcio definendola, in buona sostanza, non in grado e quasi non degna della promozione in serie B. Dichiarazione questa non certo atta a determinare un clima di amicizia tra le due tifoserie. Poi, nel corso dell’incontro di ieri, i tifosi di Salerno vengono apostrofati in tutti i modi dalla tifoseria veronese. L’aggettivo più simpatico è terroni. Dell’incontro e dell’arbitraggio non desideriamo parlare,  perché sono cose che attengono più al livello sportivo (se così si può dire) che quello politico. Mi rammarico piuttosto che, né prima e né dopo la partita, il sindaco di Salerno si sia fatto sentire per deplorare le improvvide dichiarazioni di Mandorlini. Neanche ha stigmatizzato gli insulti della tifoseria veronese, oltre tutto rivolti in qualche modo anche a lui visto che è stata offesa tutta la città. Né’ il suo collega Tosi, dopo aver abbracciato De Luca, mi pare che si sia sprecato nel criticare Mandorlini o gli ultras scaligeri. Vorremmo dunque capire meglio in  cosa consiste l’amicizia dichiarata tra le città di Verona e Salerno, perché delle chiacchiere e delle passerelle propagandistiche il popolo salernitano può fare a meno. Con ciò non intendiamo in nessun modo giustificare atteggiamenti violenti da parte di chicchessia. Invitiamo anzi i tifosi della salernitana, in occasione dell’incontro di ritorno, a dare una dimostrazione di grande civiltà mettendosi al di sopra degli ultras scaligeri. Ci vuole una partecipazione imponente sugli spalti ma composta e civile per spiegare a tutti, politici compresi, di quale stile sono capaci i “terroni”.