Scuola: I successo, ritiro disposizione abilitati estero decreto semplificazione
UN PRIMO SUCCESSO CON RIFERIMENTO AI TITOLI ABILITANTI ESTERI: RITIRATA DAL C.D.” DECRETO SEMPLIFICAZIONI” LA DISPOSIZIONE CHE TRASFERIVA LE COMPETENZE IN MATERIA DI RICONOSCIMENTO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI.
Apprendiamo che, facendo seguito all’impegno profuso dall’Avv. Maurizio Danza e dall’Europarlamentare On. Lucia Vuolo del PPE nella audizione del 23/01/2024 ad oggetto la petizione presentata al Parlamento Europeo, dal disegno di legge “per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore dei cittadini e delle imprese” approvato dal Consiglio dei Ministri il 26 marzo 2024, è stata ritirata la disposizione inserita nel Titolo II Capo II
Nello specifico, tale modifica in materia di “Misure di semplificazione in materia di istruzione” secondo cui “All’articolo 38, comma 3, primo periodo, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le parole: “con esclusione dei concorsi per il personale docente delle scuole di ogni ordine e grado,” sono soppresse”, avrebbe trasferito in capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento Funzione Pubblica, le competenze in materia di procedure di riconoscimento dei titoli esteri previste dall’art 16 del D.lgs.n°206/2007 attuativo della Dir.UE n°36/2005, anche con riferimento al personale docente, materia di esclusiva competenza del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Tale proposta aveva suscitato notevole malcontento tra i docenti con titolo estero in attesa di riconoscimento, poiché avrebbe comportato un ulteriore protrarsi dei tempi di attesa, già inadempiuti dal Ministero Istruzione, compromettendo il diritto al lavoro a tempo determinato di migliaia di docenti.
Si attende ora che anche la attesissima ordinanza ministeriale ad oggetto il conferimento delle supplenze, recepisca i principi della Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, attribuendo agli abilitati / specializzati all’estero sul sostegno, il legittimo diritto al lavoro confermando l’inserimento c.d. a pettine, come risulta dalla bozza che circola in questi giorni.