Lo spopolamento progressivo del nostro territorio è un fenomeno crescente, che va assunto immediatamente come un problema generale perché provoca uno squilibrio che genera effetti sull’intero territorio provinciale. A nostro parere gli aspetti che vengono maggiormente colpiti sono l’aspetto socio culturale, quello economico e quello fisico geologico.
In alcuni contesti territoriali periferici, caratterizzati da radici storiche e culturali profonde,
il calo demografico rischia di  provocare la  perdita di identità consolidate e di memoria, la disgregazione delle comunità e della propria socialità. Una comunità senza memoria, identità e
valori non è più una comunità.
E ciò produce conseguenze negative inimmaginabili a tutti i livelli, persino nei rapporti interpersonali.
Per l’ aspetto economico, è a tutti abbastanza noto che l’economia salernitana, soprattutto nelle aree interne più marginali e in declino, si é basata per millenni sulla produzione agro-forestale artigianale svolta sulla base di conoscenze empiriche tramandate di generazione in generazione. Lo spopolamento rappresenta per queste aree la perdita della possibilità di proseguire tali attività e l’impossibilità di attuare processi di modernizzazione delle produzioni tipiche locali, con la conseguente scomparsa di attività che fino a ieri costituivano una parte importante dell’economia locale e che oggi potevano rappresentare la base per il rilancio e lo sviluppo di un intero territorio.
Per l’aspetto fisico-geologico, l’abbandono del presidio del territorio implica un forte calo di interesse rispetto alla corretta manutenzione del territorio sia da parte dei cittadini rimasti sia da parte del-
le pubbliche istituzioni. Tutto ciò provoca una conseguente accentuazione dei fenomeni di dissesto idro-geologico.
Una strategia per contrastare lo spopolamento dei territori e favorirne il rilancio attraverso un ripensamento del sistema periferico delle strade provinciali di accesso ai piccoli borghi, teso a superare anche i seguenti fattori di criticità:
–  isolamento  fisico  ed  infrastrutturale  di  prossimità,  che  determina  -di  fatto-  un  lento  e  graduale spopolamento  ed  impoverimento  socio-economico  delle  aree  interne  ricadenti  nell’ambito  territoriale;
– mancato sviluppo armonico infrastrutturale del territorio dovuto alle caratteristiche orografiche dello stesso;
– difficoltà di accesso ai centri abitati che interessa gli ultimi km della viabilità provinciale.
Da  ciò,  deriva  un  conseguente  isolamento  socio-economico-turistico  dei  territori  più  periferici, risultando difficile il loro raggiungimento sia da parte dei residenti, che spesso scelgono di spostarsi a vivere  o  di  intraprendere  le  loro  attività  economiche  in  centri  più  grandi,  che  da  parte  dei  turisti, disincentivati a scoprire territori ricchi di valenze naturalistiche, paesaggistiche e storiche.
Il “Centro per la Libertà” si farà garante di sottoporre un piano di rilancio alla nuova Amministrazione Provinciale che scaturirà dalle future  democratiche elezioni per il rinnovo del nuovo Consiglio Provinciale.