Salerno: Piazza Sedile Porta Nova e Piazza Flavio Gioia  

Salerno: Piazza Sedile Porta Nova e Piazza Flavio Gioia  

Maria Amendola

 31Anticamente in Salerno furono edificati molti varchi monumentali: Porta Catena, Porta Busanola, Porta Rotese, Porta Elina, Porta Nocerina (o di Ronca), Porta di mare, attualmente tutte scomparse, alcune furono soppresse per far spazio ad altre nuove come fu per l’antica Porta Busanola e Porta Catena, e per Porta Elina e Porta Nova. Piazza Sedile Porta Nova, era sede delle condanne capitali della chiesa di San Pietro in Vinculis e di quella Madonna delle Grazie, posta il nome di una porta sita all’inizio di via dei Mercanti, distrutta da una alluvione e poi ricostruita “nova”. In ordine cronologico il varco di Porta Nova è l’ultimo varco monumentale d’accesso al centro cittadino, si trova a sud-est ed è declinante verso il mare. La piazza Sedile Porta Nova è posta all’inizio di via Mercanti e corso Vittorio Emanuele, attualmente è famosa per ospitare il grande albero di Luci d’Artista. In origine piazza Sedile Porta Nova e piazza Flavio Gioia non erano disposte in due spazi distinti come ora, ma occupavano il medesimo luogo, e dai tempi dei normanni fino all’età moderna le piazze hanno ospitato la “Fiera di San Matteo”. Fra le due piazze il varco di Porta Nova è la testimonianza  storica di quell’antica cinta muraria che circondava la città fino agli inizi dell’Ottocento. L’attuale valico di Porta Nova è il risultato di una ricostruzione e di un riposizionamento di metà del ‘700. Il 5 marzo 1754 fu affidato l’incarico dell’esecuzione della Porta al maestro marmoreo Francesco Ragozzino, data ricordata dall’epigrafe sottostante “ANNO MDCCLIV”. L’esecuzione della statua di San Matteo per adornare la Porta doveva essere di “10 palmi” e fu affidata al famoso scultore barocco Francesco Pagano, e fu sistemata nel 1756, e sotto di essa fu posta l’iscrizione “POSUERUNT ME CUSTODEM”. La lapide del 1754 ricorda la costruzione della strada Salerno-Persano, quest’ultima voluta da Carlo III di Borbone (1716-1788) al fine di raggiungere la Reale Casina di Caccia. Piazza Flavio Gioia è aperta come una scenografica grazie alla forma arcuata dei palazzi sullo sfondo che formano così un’esedra, per tal motivo  essa è detta “Rotonda” e al cui centro ospita la “fontana dei delfini”, opera dell’architetto Riccardo Dalisi (1931-2022), si tratta di una vasca ottagonale a due gradoni, al cui interno troneggiano due delfini che sorreggono un piatto metallico, uno con la pinna caudale mentre l’altro con la dorsale anteriore.  Anche Piazza Flavio Gioia (XIII-XIV sec.), intitolata al navigatore e2431 inventore amalfitano) diviene annualmente location degli allestimenti di Luci d’Artista.