Salerno: bagno di folla per inaugurazione Piazza a don Enzo Quaglia

Salerno: bagno di folla per inaugurazione Piazza a don  Enzo Quaglia
Rita Occidente Lupo
In tanti sotto il sole stamane, politici, amministratori, Associazioni, parenti, Gruppi cattolici e laicali, fedeli, semplici cittadini, nello spazio antistante il Tempio di Pomona, per l’inaugurazione della Piazza a don Enzo Quaglia, noto pastore di anime, che guidò dal 1935 prima da vice e poi da parroco, la Parrocchia di San Domenico.
Durante i sessantadue anni della sua attività pastorale ha contribuito in misura significativa alla crescita anche sociale e civile del quartiere, curando particolarmente la formazione dei giovani e andando incontro alle esigenze delle famiglie in difficoltà per questo in tanti a ricordarlo.
Tra il 1944 e il 1948, promosse e avviò l’assistenza agli orfani nel periodo dell’immediato dopoguerra, caratterizzato da gravi difficoltà materiali; spinto dall’arcivescovo Moscato, accolse nei locali del Palazzo Arcivescovile centinaia di ragazzi, strappandoli alla strada e assicurando loro casa, vitto e possibilità di studiare.
“L’ ‘Opera Ragazzi Nostri‘ costituì un esempio dell’Italia impegnata nella ricostruzione morale e materiale, basata sulla solidarietà e sull’attenzione agli ultimi -ha proluso l’attuale parroco di San Domenico, don Pietro Rescigno– la piazza come luogo d’aggregazione, proprio dove era solito soffermarsi don Quaglia. Grazie all’ Amministrazione comunale é stato possibile tale evento.” “L’Amministrazione comunale e L’Associazione Salernitani DOC hanno voluto fortemente questa piazza- ha aggiunto il vice Sindaco Paky Memoli– per cui il mio ringraziamento al Presidente Massimo Staglioli ed all’Arcivescovo Bellandi. Ricordando l’incisiva azione pastorale di don Quaglia verso i giovani, oggi urge recuperare famiglie per aiutare i ragazzi. Una lettera inviata dai nipoti nella quale spiccano fedeltà a ministero sacerdotale: a 87 anni deceduto, per le generazioni un riferimento assoluto.  Tanti ragazzi passarono per l’Associazione da lui fondata.”
“E’ bella l’ intitolazione dell’area- ha rimarcato Bellandi– perché qui don Enzo svolgeva particolarmente la sua pastorale educativa: s’intitola non una via, ma una piazza che dà l’idea dello stare insieme. Ricordare un sacerdote che ha fatto dell’educazione ai giovani uno dei cardini del suo ministero un monito, ricordando anche le parole del Papa, per trasmettere valori evangelici, non rassegnandoci alla cultura social.” Particolarmente emozionato Staglioli, che ha ricordato la sua giovinezza all’ombra della figura di don Quaglia che, da alfiere della fede, permise alle generazioni di poter orientare il proprio futuro sul dettato evangelico, per cui oggi il suo esempio da emulare!