Sarno: a Museo Archeologico Valle del Sarno, presentazione libro di Pino Lodato “KHYGGHJE’

Sarno: a Museo Archeologico Valle del Sarno, presentazione libro di Pino Lodato “KHYGGHJE’

Venerdì 8 Settembre, alle ore 19.30, all’interno del Museo Archeologico della Valle del Sarno, si svolgerà la presentazione del libro di Pino Lodato “KHYGGHJE’, Epopea popolare e fantastica di un fiume e della sua terra”. Print Art Edizioni, 2021, un libro dedicato al fiume Sarno, alla sua storia, alla sua importanza.
Introduce la Dott.ssa Serena De Caro, Direttrice del Museo Archeologico della Valle del Sarno, modera Enzo Landolfi (Scrittore, Giornalista, Conduttore TV), dialogano con l’autore il Dott. Maurizio Pintore, poeta e scrittore e la prof.ssa Katiuscia Troisi;
Lettura dei testi a cura di Antonio Izzo, allieterà la serata la voce di Adelaide Annunziata, non mancheranno degustazioni gastronomiche.
Sin dall’antichità, la presenza dei fiumi, per lo sviluppo delle civiltà, è stata di fondamentale importanza, in quanto risorsa indispensabile per la vita dell’uomo, per l’agricoltura e per la fertilità dei terreni: Lo scrittore nocerino Pino Lodato, nella sua “epopea popolare e fantastica”, racconta del fiume Sarno e della sua terra, l’AgroNocerino-Sarnese, ponendosi, però, un interrogativo al cospetto di un qualcosa che non riesce a comprendere. “Cos’è?” si chiede, o meglio “Khygghje’”, la sua espressione in dialetto nocerino.
È una domanda apparentemente semplice, ma che attende una risposta complessa. L’autore parte dall’idea di far rivivere, in un contesto romanzato, lo splendore che un tempo aveva il fiume Sarno, per poi mostrarne la triste e attuale decadenza, che lo vede come il corso d’acqua più inquinato d’Europa, ragionando su quello che potrebbe essere l’approccio migliore dell’uomo alla natura, senza mai peccare di presunzione, fornendo soluzioni in termini assoluti.
Il romanzo, che vede la presenza di ben duecentosettanta personaggi, tutti individuati con il proprio soprannome, il cosiddetto “scagnanome”, è stato scritto con un linguaggio che rimanda ad espressioni dialettali ed accentazioni tipiche del territorio dell’Agro, riportando anche le specifiche inflessioni di pronuncia. In esso si alternano tratti drammatici, misteriosi e poetici, che disegnano, così, un popolo e una terra bagnati da un fiume che loro stessi, poi, hanno macchiato, infangato.
“Questo è il racconto della trepida caratterizzazione poetica di questa terra e del suo popolo e della tensione drammatica dell’offesa che certa umanità riesce ad arrecare alla Natura” scrive l’autore introducendo l’opera, per poi terminare in una vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti della sua terra: “Sono nato e vissuto finora in questa terra che amo profondamente. Questo libro prova ad essere un piccolo omaggio ad essa.”
Pino Lodato è autore di diversi racconti, raccolte di poesie, romanzi e opere teatrali. Ha curato la regia del film, tratto dal suo omonimo libro “Il Mare a Cetara non è solo Mare”, Printart edizioni.