Salerno: La “Cappella dei Crociati”     

Salerno: La “Cappella dei Crociati”     

Maria Amendola

L’aspetto barocco odierno del Duomo di Salerno è frutto della ristrutturazione del 1688, post terremoto. Dopo la conquista normanna (1076) il Duomo, fu edificato in soli 5 anni (1080-1085), fu voluto da Roberto il Guiscardo (1015-17 luglio 1085) e da sua moglie Sichelgaita (1036- 16 aprile 1090), sorella di Gisulfo II  (1030- 1090/1091) ultimo principe longobardo di Salerno. Nel giugno del 1084 il Duomo fu consacrato da papa Gregorio VII (1073-1085, al secolo Ildebrando di Soana), esule a Salerno per sfuggire all’imperatore Enrico IV (1056-1106), a causa del dissidio avvenuto con quest’ultimo, cioè per non aver  appoggiato l’investitura episcopale. Secondo la tradizione papa Gregorio VII in punto di morte pronunciò  la frase in latino scolpita sulla sua tomba  “Dilexi justitiam et odivi iniquitatem propterea morior in exilio” (Ho amato la giustizia e ho odiato l’iniquità: perciò muoio in esilio). Le sue reliquie riposano, sotto l’abside della navata di destra, all’interno della “Cappella dei crociati”, sotto il mosaico di San Matteo. La Cappella deve il nome all’istituzione di una confraternita che raccoglieva soldati e fondi al fine di  liberare il Santo Sepolcro, essa fu istituita durante la visita di Papa Urbano II (1040-1099, al secolo  Eudes de Lagery o de Châtillon).

Egli nel 1095 convocò la prima crociata (1096-1099), pronunciando un  discorso durante il Concilio di Clermont  (18-28 novembre)  per la liberazione della Terra Santa, in risposta ad una lettera dell’imperatore di Bisanzio Alessio I Comneno (1048-1118). Da lì in poi venne consacrata per la benedizione dei crociati salernitani, essi chiedevano la benedizione di santo guerriero Michele arcangelo,  nel Duomo. Per arrivare alla cappella e per ricevere la benedizione i cavalieri in epoca medievale dovevano percorrere un percorso  in armatura, con le spade e i loro cavalli. Dopo un rito propiziatorio antico i cavalieri crociati porgevano le loro armi affinché esse venissero benedette prima dipartire per la Terra Santa.  Nel  1258 Giovanni da Procida (1210-1298), il famoso politico nonché medico della Scuola Medica Salernitana,  che finanziò la costruzione della cappella e del mosaico. Descrizione del mosaico: in alto  San Michele arcangelo ad ali aperte, in basso da sinistra San Fortunato e San Giovanni  e ai suoi piedi in ginocchio in preghiera in miniatura Giovanni da Procida,  al centro San Matteo in trono ed infine  San Giacomo e San Lorenzo.