Salerno: Scuola Medica    

Salerno: Scuola Medica    

Maria Amendola

 Secondo lo studioso Pietro Ebner (1904 -1988)  esisteva una correlazione tra la Scuola Medica Salernitana e la scuola di Velia (oggi Ascea, nel Cilento) attiva dal V secolo d.C. Ipotizzando che proprio quest’ultima abbia dato seguito allo sviluppo della Scuola di Salerno. La Scuola Medica al tempo non teneva lezioni solo di medicina ma anche di diritto, di logica, di filosofia, di teologia e di botanica. Riconosciuta come la prima e più importante istituzione medica europea nel Medioevo (IX secolo) è considerata un’antesignana delle moderne università. La Scuola fu fondata dall’incontro di quattro maestri il latino Salernus, l’ebreo Elino, l’arabo Adela e il greco Ponto  e una leggenda narra proprio del loro incontro:

intorno all’anno  IX- X secolo a Salerno  in un notte di temporale funesto dei pellegrini cercarono riparo sotto Acquedotto dell’Arce, si trattava del greco Pontus che scorge un altro pellegrino poco distante si trattava del il latino Salernus che cerca di medicare le sue piaghe e Pontus decise di aiutarlo. Anche altri due viandanti trovarono riparo sotto gli archi, si tratta dell’ebreo Helinus e dell’arabo Abdela.

I leggendari fondatori potrebbero essere identificati Isacco l’Ebreo (Elinus), Alfano di Salerno (Salernus), e Costantino l’Africano (Abdela) e in Garioponto (Pontus). Da questa cooperazione nacque la Scuola medica, essa infatti fu la più brillante sintesi di quattro culture mediche (greca, araba, ebraica e latina). La  storia della “Scuola Medica” può essere divisa in tre periodi: IX-X secolo gli  albori, si hanno scarse notizie; XI-XIII secolo: massimo splendore e XIV-XIX secoli decadenza.

Tra i medici della scuola ricordiamo: Giovanni da Procida, Alcadino di Siracusa, Giovanni di Castellomata, Alfano di Salerno,  Vincenzo Braca, Giovanni Plateario il Giovane, Pietro Barliario, Costantino l’Africano,  Rogerio Frugardi, Garioponto, Romualdo II Guarna, Matteo Plateario, Niccolò da Reggio, Pietro da Eboli e Matteo Silvatico.

Tra le medichesse ricordiamo: Costanza Calenda, la principessa Sichelgaita di Salerno, Abella di Castellomata (Abella Salernitana), Rebecca Guarna, Clarice di Durisio, Mercuriade , e la famosa Trotula. Nei secoli la scuola, nonostante i pochi riscontri documentali ha avuto svariate sedi per il conferimento delle lauree e per l’insegnamento. Secondo Riccardo Avallone ,uno storico salernitano, nel primo periodo le sedi furono: le Scolae sul monte Bonadies, la Reggia di Arechi II, i monasteri di S. Nicola della Palma, di S. Benedetto, di S. Lorenzo in plajo montis e di S. Massimo e successivamente il palazzo dell’antica pretura (palazzo Copeta), la cappella superiore e inferiore di S. Caterina (facenti parte del Duomo, le sale odierne di  San Lazzaro e San Tommaso), l’ex seminario arcivescovile e il Castello di Arechi. La famosa Scuola curò per secoli re, papi, nobili e dame, per avere un preciso programma di studi dovette aspettare fino alle Costituzioni di Melfi emanate nel 1231 da Federico II (1194-1250), in occasione della riorganizzazione dell’istruzione pubblica nel Regno di Napoli, nel 1811 questa secolare istituzione fu soppressa da Gioacchino Murat (1767-1815).