Salerno: 24 maggio 1949, sprint e vittoria di Fausto Coppi al Vestuti    

Salerno: 24 maggio 1949, sprint e vittoria di Fausto Coppi al Vestuti    

Maria Amendola

Il “Giro d’Italia” istituito nel 1909, nel 1949 fu vinto da Fausto Coppi (1919-1960) e fu disputato dal 21 maggio al 12 giugno, il percorso totale fu di 4088 km, mentre quello del 24 maggio (quarta tappa) fu di 292 km, e coprì la distanza Cosenza–Salerno. La tappa terminò all’interno dello “Stadio Comunale” (dal 1952 prenderà l’attuale denominazione di “Stadio Donato Vestuti”). Fausto Coppi e Gino Bartali (1914–2000), furono campioni indiscussi e antagonisti, e anche quel giorno diedero il meglio, anche perché in questa circostanza precisa era stato concordato che il vincitore della tappa avrebbe inaugurato la targa commemorativa dedicata in primis al figlio illustre di Salerno il giornalista Renato Casalbore (1891-1949) e a tutti i caduti della tragedia del Superga del 4 maggio 1949 nella quale perì la squadra del Grande Torino. Dopo una volata indimenticabile Fausto Coppi vinse (9h59’21), seguito da Adolfo Leoni (1917–1970) e Gino Bartali che si classificarono rispettivamente al secondo e al terzo posto.

Curiosità:

  • La targa commemorativa a Salerno fu una delle primissime dedicate ai caduti del Superga:

“Il nome dei trentuno piloti, giornalisti, atleti e dirigenti, primo fra gli altri quello di Renato Casalbore di questa città nativo che sul colle di Superga insieme perirono nel tragico volo del 4 maggio 1949. Salerno, a sciogliere un civico voto e a perpetuarne il ricordo con simbolico rito incide nella pietra del suo stadio”;

  • Dino Buzzati (1906-1972) fu l’inviato del  Corriere della Sera, e con articoli quotidiani narrò le imprese di Coppi e di Bartali, questo reportage fu poi pubblicato nel 1981“Dino Buzzati al Giro d’Italia” ed. Mondadori;
  • Fausto Coppi era un tifoso del Grande Torino, un amico di Valentino Mazzola e conosceva Renato Casalbore;
  • Il 24 gennaio del 2020 il ponte sul fiume Irno (tra l’ex cementificio e la stazione ferroviaria) è stato intitolato “PONTE FAUSTO COPPI IL CAMPIONISSIMO” per immortalarne le gesta a Salerno, ovvero lo scatto sul ponte, la rimonta “a tutta” (al massimo delle possibilità) sulla salita di via De Principati superando Gino Bartali, mentre fuori dallo Stadio superando Antonio Bevilacqua (1918-1972) e Giorgio Cargioli (classe 1922), raggiungendo in volata Adolfo Leoni (1917-1970) nello Stadio e vincendo alzando le braccia al cielo. Bartali aveva recuperato e avrebbe vinto superando Coppi se solo avesse avuto qualche metro in più;
  • La leggenda della “cavalcata solitaria della Cuneo-Pinerolo”, Fausto Coppi cercò di dare una lezione di bici all’illustre salernitano Alfonso Gatto (1909-1976, cronista sportivo che per anni ha seguito il Giro d’Italia), ma l’esito non fu positivo ed è rimasta celebre la frase scritta dal poeta: “Cadrò, cadrò sempre fino all’ultimo giorno della mia vita, ma sognando di volare”.