Santa Maria Capua Vetere: FP CGIL Polizia Penitenziaria, carcere Sezione “Nilo” fuori controllo

Santa Maria Capua Vetere: FP CGIL Polizia Penitenziaria, carcere Sezione “Nilo” fuori controllo

“La Sezione “Nilo” del carcere di Santa Maria Capua Vetere è praticamente diventata uno spazio al di fuori del regolamento penitenziario. Si moltiplicano le manifestazioni violente da parte dei detenuti senza che l’amministrazione penitenziaria metta in atto le proprie regole in termini di provvedimenti disciplinari e spostamenti in altre carceri dei detenuti più violenti. Per questo motivo, da ieri il personale di Polizia Penitenziaria del carcere casertano, ha deciso di rimanere in servizio oltre il normale orario di lavoro in una sorta di autoconsegna”.

Lo comunica Orlando Scocca, FP CGIL Campania per la Polizia Penitenziaria: “Nella giornata odierna è stata annunciata la visita del Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria a cui, da parecchi mesi, chiediamo di intervenire di persona per ristabilire le minime regole penitenziarie nel carcere Sammaritano. Il Provveditore ha affermato che ascolterà le ragioni della protesta dei Poliziotti”.

Mirko Manna, Nazionale FP CGIL Polizia Penitenziaria: “Il carcere di Santa Maria Capua Vetere, balzato alla cronaca per i noti fatti del 2020, da anni subisce una gestione ed una considerazione dal parte dell’amministrazione penitenziaria regionale e nazionale a dir poco discutibile. Anche i recenti distacchi di personale di Polizia Penitenziaria dalle carceri del nord a quello di Santa Maria Capua Vetere, definiti “temporanei”, sembrano più che altro distacchi di favore che hanno stravolto la graduatoria di assegnazione presso il carcere casertano prevista dall’interpello nazionale, precludendo la possibilità a chi era piazzato ai primi posti della graduatoria di raggiungere finalmente una sede più vicina alla propria famiglia”.

“Ascolteremo le parole del Provveditore della Campania – conclude Manna – che oggi vorrà rivolgere ai colleghi di Santa Maria Capua Vetere e poi valuteremo le altre manifestazioni di protesta”.