Giulio Caso
“Starà accadendo, proprio adesso, su uno degli innumerevoli pianeti abitati”.
Un ricercatore dell’universo ai suoi primi approcci cerca i numeri primi.
1 – 3  ..sono divisibili per se stessi.
Allora ipotizza che un numero è divisibile per sè stesso ed un altro no.
Continua a cercare:
5 – 7 .. ancora?
A questo punto è quasi convinto che sia così e annuncia la sua grande scoperta.
“I numeri si dividono in due grandi categorie: Quelli non divisibili per i precedenti (che sarebbero i dispari) e quelli divisibili (che sarebbero i pari).
In quel mondo arboreo, lo acclamano come genio (ma comunque lo è) e gli danno il casco dorato (di banane).
Dopo tempo nasce un vivace esserino che, didatticamente, gioca con i sassolini bianchi e neri in riva al mare.
Sta studiando, appunto, il teorema di Shió.
1 no  – 2 si – 3 no – 4 si – 5 no ..è stanco ed ha un leggero mal di testa, ma la curiosità è più forte;
… 6 si – 7 no ..
“Sarà sempre così”, pensa anche lui.
Comunque continua.
..8 si – 9 .. 9? lo divide in tre gruppi di sassolini, riconta …9.
9 si può dividere per uno dei numeri precedenti?
Allora il teorema non è valido!
Il piccolo Stimh corre, ritorna indietro, prende i sassolini, ricorre presso i canuti maestri seduti al limitar delle onde, grida forte per l’entusiasmo. Uno dei maestri infastidito gli molla uno scapaccione che fa volare via i sassolini. Stimh rimane mortificato, non voleva disturbare i maestri. Si scusa e confusamente cerca di  spiegarsi: “Il teorema non è valido!”
Si confonde, però, per l’emozione.
Poi, alza lo sguardo sui corrucciati visi dei maestri che gli ripetono minacciosamente il teorema da studiare. Demoralizzato e impaurito il piccolo genio abbassa la testa e, mogio mogio, raccoglie i sassolini.
Non sempre le scoperte vengono apprezzate subito. Anche questa è una legge universale.