La quarta stagione

La quarta stagione
Giulio Caso
Pensando all’autunno, oltre alle foglie che cadono, vengono in mente le “catose appilate” .. i pozzetti con griglia delle fognature. Poi  i letti, sempre più stretti, dei fiumi.  I torrenti pericolosi perché imprevedibili e sottovalutati.
Si pensa, anche  all’inettitudine umana nell’iniziare certi lavori di manutenzione per tempo. Agli innocenti che subiranno le conseguenze  dell’inclemenza del clima. Alla mancata previsione degli eventi. Intanto i venti aridi della rabbia umana spingono alla guerra e alitano incendi e morte.
Solo piccolo segnale opposto, quello israeliano con la proposta della creazione di due Stati sovrani.
Ma già da tanto tempo era evidente il vantaggio reciproco nella coesistenza. Separazioni religiose?
Ma le religioni non dovrebbero aiutare la comprensione di ognuno verso tutti?
Con fantasia, immaginiamo  l’imbarazzo umano nello spiegare alle, probabili, comunità dell’universo, l’esistenza di centinaia di credo religiosi in contrasto fra loro.
Che bello ricordare i grandi incontri dei rappresentanti delle religioni ad Assisi.
C’erano le religioni del deserto, quelle delle foreste, delle isole e delle montagne inaccessibili. Ci saranno, avremo modo di vedere, anche quelli delle stelle?
foto santegidio.org