Angeli nelle pergamene del Mar Morto

 Angeli nelle pergamene del Mar Morto

don Marcello Stanzione

Le pergamene Mar Morto appartengono al primo secolo dopo Cristo e al periodo che lo precede immediatamente. Sono di grande pregio per questo devono essere menzionate. Gli scritti di Qumran contengono sorprendenti equivalenze con il cristianesimo, ma hanno anche differenze altrettanto sorprendenti. La più grande diversità sta nel fatto che gli esseni erano esclusivamente ebrei e erano convinti che la venuta del Messia coincidesse con la fine del mondo. I rotoli, scoperti fra il 1947 e 1956 in undici grotte intorno allo uadi di Qumran, vicino alle rovine dell’antico insediamento di Khibert Qumran, sulla riva nord-occidentale del Mar Morto. Scoperti per caso da un pastore, nascosti in alcune giare: a queste undici se ne aggiungerà, moltissimi anni dopo (nel 2017) una dodicesima. I rotoli vengono catalogati e repertarti e comincia lo studio del loro contenuto che sta proseguendo anche oggi rivelando un patrimonio di ben 981 manoscritti di contenuto diverso. Una buona parte, circa il 40 per cento, sono testi biblici ebraici, un altro 30 per cento sono Vangeli apocrifi, narrazioni cioè non ufficiali della vita di Gesù, e un altro 30 per cento sono manoscritti “settari”. Perché quelle grotte, circa 2200 anni fa e fino al 70 dopo Cristo, erano proprio il quartier generale della setta degli Esseni. Ed è proprio dai rotoli “settari” che impariamo il nocciolo della religione degli esseni: l’uomo, impuro alla nascita, deve seguire la legge e affidarsi al Maestro di Giustizia per conseguire la salvezza, che però sarà totale e generale quando, al termine della Guerra dei Figli della Luce contro i Figli delle Tenebre, ci sarà la battaglia finale con la vittoria del Bene sul Male: “Allora Dio, per mezzo della sua verità, monderà tutte le opere di ciascuno, per purificarlo con lo Spirito” (Regola della Comunità VI, 20). La penitenza è il mezzo necessario per prepararsi alla fine dei tempi e gli uomini di Qumran si definiscono penitenti: per entrare nella comunità occorre un battesimo, cioè una purificazione con l’acqua. In angelologia troviamo alcune delle più grandi somiglianze. Gli scritti di Qumran danno un posto preponderante agli angeli, superando quello dato loro nel Nuovo Testamento. Questo è legato agli insegnamenti fondamentali della setta che credeva nell’esistenza di due spiriti e di due modi. Ma questo principio dei due percorsi, uno di giustizia, e uno del male, è più di un concetto morale, di una credenza in due esseri o entità diverse. Tuttavia, coloro che scelgono uno dei due modi diventano, rispettivamente, i “figli della luce” ei “figli delle tenebre”, arrivando sotto il dominio sia del Principe della Luce (l’angelo della Verità) o del Principe delle Tenebre (Belial, o Mastema ). San Michele è il protettore dei “figli della luce”, come anche il capo di Mosè e di Aronne. I membri della comunità lodavano il Signore in compagnia della sua “assemblea meravigliosa” di angeli così come noi stessi cristiani facciamo durante le nostre celebrazioni eucaristiche.

Belial, o l’angelo dell’ostilità o delle Tenebre, domina i “figli dell’iniquità” così come troviamo nel Nuovo Testamento e molti degli scritti apocrifi. In realtà gran parte del linguaggio e del simbolismo ha una grande somiglianza. Ciò non è sorprendente, nè deve esserlo poichè non dobbiamo dimenticare che i cristiani e gli esseni parlavano un linguaggio comune e aveva un patrimonio comune, l’Antico Testamento. Vivevano nella stessa terra e quindi inevitabilmente molte espressioni e metafore utilizzate erano simili tra di loro. L’interpretazione è però molto diversa. Nelle Pergamene è un angelo ad essere il “Principe della Luce”, mentre per i cristiani è Cristo stesso. Anche per gli esseni l’angelo delle Tenebre ha lo stesso potere del Principe della Luce e vivono in una sorta di coesistenza pacifica, nonostante le guerre e la divergenza totale dei loro modi. Nel Nuovo Testamento l’angelo delle Tenebre attacca direttamente Gesù e lui è sopraffatto da lui. Attraverso questo “sopraffazione” Gesù soggioga peccato e morte e con la sua grazia conduce i credenti sulla via della luce. D’altra parte, nelle Pergamene i figli della luce devono trovare la loro “Via della verità” senza aiuto. I due leader spirituali di Qumran sono stati creati come “angeli” della luce e delle tenebre, senza alcuna libera scelta.

In realtà, le pergamene, interessanti e preziose come sono, non sono sicuramente cristiane. Esse di certo non mettono in luce l’angelologia dei primi cristiani, ma dimostrano che le stesse correnti di pensiero, basate su alcuni dei libri dell’Antico Testamento, erano attive in Qumran, e prevalente tra i primi cristiani.

Nel Vangelo secondo Tommaso, per quanto finora esso è stato messo a disposizione del pubblico in generale, ritroviamo un solo riferimento agli angeli: “Gesù disse: ‘Gli angeli e i profeti verranno da voi e vi daranno ciò che è vostro ‘. “Questa sembra piuttosto una bella promessa per i puri di cuore e una piuttosto temibile per gli impuri. Gli angeli ancora una volta appaiono come gli esecutori dei castighi e delle ricompense divine.