Giorni e numeri “fortunati o sfortunati”  

Giorni e numeri “fortunati o sfortunati”  

Maria Amendola

“Né di Venere né di Marte, non si sposa né si parte e non si dà principio all’Arte” è un famosissimo proverbio che si riferisce alla negatività e alla possibile influenza e superstizione che possano infondere a certe attività umane alcuni giorni della settimana. Secondo la tradizione popolare il “martedì” e il “venerdì” sono due giorni settimanali considerati “funesti e nefasti” soprattutto per i matrimoni:

–  il “martedì” è il giorno settimanale dedicato al dio della guerra romano Marte, corrispettivo del dio greco Ares. Secondo i più superstiziosi, questa cosa potrebbe provocare o attirare situazioni turbolente, quindi meglio procrastinare l’inizio di qualsiasi attività;

–  il “venerdì” è il giorno settimanale dedicato alla dea greca Venere, il corrispettivo della dea romana Afrodite e delle dea dell’amore dei germani Freia dal cui nome gli inglesi ha preso spunto per intitolare il giorno settimanale del venerdì: “friday”. Per la “Cabala” (dottrina ebraica che interpreta la simbologia della Bibbia, ed indovina il futuro grazie a numeri o lettere) è il giorno in cui furono creati gli spiriti maligni, ed è per questo sconsigliato contrarre matrimonio in quel giorno. Per i romani era il giorno delle tasse, di esecuzione delle condanne a morte. Oltre che giorno di digiuno, astinenza e penitenza per i cattolici, poiché di venerdì morì Gesù e di venerdì Adamo ed Eva mangiarono il “frutto della conoscenza” (la mela o secondo alcuni la melagrana). Per altri non è un cattivo giorno infatti in Sardegna nascere di venerdì è di buon auspicio: secondo questa credenza sarà dotato di un carattere valoroso, oltre che fortunato. Bisogna anche ricordare che Cristoforo Colombo (1451-1506) salpò di venerdì dal porto di Palos (Spagna).

Numeri considerati sfortunati o fortunati in Italia e nella altre nazioni.

Il numero 17

La nomea della negatività del “17” non è ovviamente una superstizione solo italiana. Ecco alcuni dei motivi per cui si dice, e si crede che questo numero porti sfortuna, in napoletano “jella”:

–  in primis la paura del numero 17 ha un nome ed è la “eptacaidecafobia”;

–  nella smorfia napoletana rappresenta la “disgrazia” per antonomasia;

–  il giorno 17 febbraio fu il principio del diluvio universale nell’Antico Testamento (Genesi, 7-11);

–  per i pitagorici non è un numero perfetto, come invece lo sono il 16 e il 18;

–  il 17 novembre è giorno dedicato al gatto nero;

–  nella battaglia di Teutoburgo (9 d. C.), le legioni numero 17, 18 e 19 furono distrutte e per quel motivo quei numeri non furono mai più assegnati alle legioni;

–  il numero XVII in cifre romane è l’anagramma di VIXI ovvero di “vissi” scritto sulle lapidi;

– il giorno considerato più “apocalittico” in assoluto è “venerdì  17 novembre” (un giorno funesto in una data che porta sfortuna per giunta nel mese dei morti).

– secondo la “Cabala” ebraica il 17 è un numero fortunato, dato che la parola che lo indica significa “buono”;

–  in Francia la casa automobilistica Renault lanciò il modello Renault R17, mentre in Italia con il nome Renault R177.

Curiosità: una delle date più gettonate dagli sposi è proprio il 17.

Il numero 4

–  in Giappone, la pronuncia dei numeri  4 e il 14 è simile a quella della parola “morte”, infatti negli ospedali non esiste il piano 4  o stanze numero 4;

–  in Italia nella Smorfia napoletana questo numero rappresenta le candele che si mettono attorno alla bara;

Il numero 13

– la paura del numero 13 si chiama “triscaidecafobia”;

–  per la “Cabala” ebraica il numero 13 rappresenta la morte;

–  Dioscuro Siculo (storico greco del I secolo a.C.) ci tramanda che Filippo Il (IV secolo a.C., padre di Alessandro Magno), dopo aver osato mettere la sua statua dopo quella dei 12 dei dell’olimpo, fu ucciso da una sua guardia, forse una vendetta degli dei;

–  per le teorie astronomiche assiri-babilonesi il 12 era il numero sacro, mentre il 13 che lo seguiva era sfortunato e inutile;

–  erano 13 i commensali dell’ultima cena, da lì l’uso di evitare 13 o 17 a tavola , e nel caso si aggiunge un posto vuoto con un segnaposto a forma di gatto o di gufo;

– nella mitologia norrea, il 13° dio era personificato da Loki, un dio astuto e malvagio;

–  per gli anglosassoni il “venerdì 13” è il giorno della disgrazia per eccellenza;

– venerdì 13 ottobre 1307 furono arrestati i cavalieri templari (1119-1312), che lanciarono un anatema sul “venerdì 13” affinché fosse sfortunato per sempre, oltre che sul re Filippo IV di Francia detto “il Bello (Philippe le Bel 1268-1314) e il Papa Clemente V (al secolo Bertrand de Got 1264-1314);

–  in Italia per alcuni il 13 è fortunato perché rappresenta Sant’Antonio, ma nonostante l’amore verso il Santo per molti se il 13 del mese cade di venerdì ugualmente viene ritenuto un giorno sfortuna.

– in America manca il 13° piano e a volte anche la poltrona 13 sugli aerei;

– martedì 13 considerato sfortunato  in Spagna, nei paesi anglosassoni, nei paesi ispanici, in Sudamerica e Grecia, anche un po’ in Italia.