Salerno: Procura della Repubblica, divieto temporaneo esercizio professione forense

Salerno: Procura della Repubblica, divieto temporaneo esercizio professione forense

Con ordinanza del 30 dicembre 2021 il Tribunale per il riesame di Salerno ha disposto la misura interdittiva, la cui esecuzione è sospesa in attesa del definitivo pronunciamento della Corte di Cassazione, del divieto temporaneo di esercitare la professione forense per la durata di mesi 12 nei confronti dell’avv. Manna Marcello, in parziale accoglimento dell’appello presentato da questa Procura avverso l’ordinanza con cui il Giudice per le indagini preliminari di Salerno, in data 23 settembre 2021, aveva rigettato la richiesta di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per difetto di esigenze cautelari avanzata il 5 maggio 2021 ed integrata il 23 settembre 2021.

Il reato contestato al Manna, in relazione al quale il Tribunale ha ritenuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, da verificarsi ovviamente nelle successive fasi del procedimento vigendo fino alla eventuale e futura sentenza di condanna la presunzione di innocenza delle persone sottoposte ad indagini, è il seguente:

(PETRINI Marco), MANNA Marcello del delitto previsto e punito dall’art. 319 ter CO. 1 c.p. in relazione agli arti. 319 e 321 c.p. , 416 bis 1 c.p.

Perché, Petrini Marco quale Presidente della Corte di Assise d’Appello di Catanzaro, preposta a giudicare in secondo grado l’imputato Patitucci Francesco – già condannato in primo grado, a seguito di giudizio abbreviato, dal GUP distrettuale di Catanzaro alla pena di anni 30 di reclusione per concorso, quale mandante, nell’omicidio volontario di Luca Bruni, avvenuto in Castrolibero il 3 gennaio 2012 — riceveva, a titolo corruttivo, in data 30.05.2019 dalle mani dell’avvocato Manna Marcello, difensore del predetto imputato, e quale corrispettivo dell’assoluzione di costui nel giudizio di appello, la somma di giuro 5.000,00 in contanti posta all’interno di una busta da lettera contenuta in una cartellina da studio consegnata, al giudice, nel suo ufficio sito presso la Corte d Appello di Catanzaro e, altresì, contestualmente, accettava la promessa (sollecitata dallo stesso Petrini) di un’ulteriore utilità a favore di Vitale Mario, cugino di Gambardella Stefania (coniuge del Petrini,), costituita dall’ intervento dell’ Avv.to Manna presso Citrigno Giuseppe, Presidente della Fondazione Calabria Film Commission, finalizzato all’ attribuzione del contributo “per l’attrazione ed il sostegno di produzioni audiovisive e cinematografiche nazionali ed internazionali nel territorio della Regione Calabria” di cui al bando del 30.01.2019 in relazione ad un lungometraggio realizzato dal Vitale il quale, effettivamente, otteneva il detto contributo per un importo pari ad €175.000 a seguito di stipula della convenzione avvenuta in data 1.10.2019.

Così compiendo, il Petrini, per favorire la posizione dell’imputato Patitucci, un atto contrario ai doveri di ufficio consistito nell’alterare la dialettica processuale inquinando, metodologicamente, l’iter decisionale della Corte d’Assise d’Appello da lui presieduta che, con sentenza n, 29/19 emessa in data 4.12.2019, contaminata in radice dai descritti eventi corruttivi, assolveva il Patitucci disponendo, contestualmente, la scarcerazione dell’imputato.

Con l’aggravante dell’avere agito al fine di agevolare la cosca di `ndrangheta denominata “Lanzino- Patitucci”, attiva nel territorio di Cosenza e comuni limitrofi.

In Catanzaro il 30 maggio 2019

Con il predetto provvedimento il Tribunale per il riesame ha ritenuto l’insussistenza della circostanza di cui all’art. 416 -bis.1

Contro tale parte dell’ordinanza cautelare questa Procura della Repubblica ha, in data odierna, depositato ricorso per cassazione.

Salerno, 10 gennaio 2022

IL PROCURATORL DELLA REPUBBLICA

Giuseppe Borrelli