Scafati: Flc Cgil “Assurda proposta riorganizzazione rete scolastica varata da Giunta comunale a danno II Circolo Didattico

Scafati: Flc Cgil “Assurda proposta riorganizzazione rete scolastica varata da Giunta comunale a danno II Circolo Didattico

“La proposta di riorganizzazione della rete scolastica del Comune di Scafati decisa dalla Giunta del sindaco Salvati con lo smembramento del II Circolo didattico e la riduzione da sette a cinque delle Scuole del primo Ciclo è una partita di potere che si gioca sulla pelle di studenti, docenti e personale scolastico: tutto questo è inaccettabile!. La Flc Cgil è al fianco dei lavoratori e dei genitori”. Lo ha detto Clara Lodomini, segretaria provinciale della Flc Cgil Salerno a proposito della delibera, varata dalla Giunta comunale del sindaco di Scafati Cristoforo Salvati che venerdì scorso ha approvato la proposta ufficiale che sarà discussa all’Assessorato regionale all’Istruzione, nell’ambito della riorganizzazione della rete scolastica regionale.
La Flc Cgil Salerno sta seguendo, da mesi, la vicenda oggetto di discussione e valutazione prima a livello provinciale e poi locale al centro della quale vi sono i destini di sette istituzioni scolastiche di Scafati. La proposta della Giunta, approvata venerdì che prevede lo smembramento del II Circolo didattico di Scafati e la riduzione da sette a cinque delle Scuole del primo ciclo di istruzione ha di fatto cancellato il percorso fatto in questi mesi.
“La nostra posizione, espressa più volte negli incontri che si sono succeduti in questi mesi, è chiara – ha detto la segretaria provinciale Flc Cgil, Clara Lodomini – la riorganizzazione della rete scolastica comunale è necessaria ma questo presupposto non deve essere il pretesto per creare danni e un ridimensionamento che vada a scapito dei cittadini e dell’offerta formativa per gli studenti. La perdita di autonomia della Scuola Media di via Martiri d’Ungheria, che nelle previsioni della Giunta dovrebbe essere accorpata al IV Circolo Didattico per la costituzione di un nuovo Istituto Comprensivo, si aggiunge allo smembramento del II Circolo Didattico che creerà danni e disagi che si riverseranno sulla platea scolastica e sui cittadini. E non è solo un fatto di campanile per difendere una Scuola piuttosto che un’altra, ci sono i numeri e le leggi a supportare questa tesi”.
La segretaria provinciale precisa: “Il II Circolo Didattico è una realtà consolidata con un numero di alunni che supera le 800 unità e il suo smembramento è assolutamente contrario alle previsioni della normativa sul dimensionamento e delle Linee Guida regionali. E’ per questo che, come organizzazione sindacale, non capiamo la logica che ha spinto la Giunta Salvati a deliberare, in tutta fretta, il piano di riorganizzazione della rete scolastica presentato a fine settembre peraltro fuori tempo massimo, ossia dopo il tavolo di confronto istituito dalla Provincia, lo scorso 22 settembre, evitando così che l’ipotesi di riorganizzazione della rete scolastica comunale venisse sottoposta alla valutazione dei partecipanti il tavolo provinciale ed evitando ogni confronto democratico anche con le comunità scolastiche interessate”.
“Di questa delibera di Giunta non si comprende la fretta e neppure la logica utilizzata per la riorganizzazione, anche alla luce di un altro dato e cioè: la bozza della Legge di Bilancio 2022, all’art. 111, conferma la norma che garantisce alle scuole con soli 500 alunni (a fronte dei 600 normativamente previsti) di conservare l’autonomia – continua la segretaria provinciale Lodomini – Sicuramente la delibera non si ispira a un criterio di coerenza territoriale, vista l’attribuzione dei plessi delle scuole dell’infanzia del II,III e IV Circolo di via della Resistenza, al I Circolo che insiste nella parte opposta della città, e neppure a un criterio di continuità dell’offerta formativa. Allora è giusto chiedersi se il piano, che è stato oggetto di confronto solo tra i dirigenti scolastici e il sindaco, non sia ispirato a logiche di potere volte a favorire alcune istituzioni scolastiche a danno di altre”.
“Noi ribadiamo che le decisioni che attengono alla scuola riguardano l’intera comunità e qualsiasi ipotesi di dimensionamento deve passare attraverso le delibere degli Organi Collegiali delle scuole interessate – aggiunge Clara Lodomini – E i Consigli d’Istituto coinvolti hanno provveduto a deliberare in senso contrario.
Queste delibere non possono essere assolutamente ignorate anche perché esprimono valutazioni pensate nel rispetto dei lavoratori, docenti, studenti e genitori”.