Regione Campania: presidente commissione trasparenza Carpentieri ad ASL “10 giorni per fornire dati su contratti riabilitazione altrimenti chiederò misure disciplinari”

Il mancato riscontro alla richiesta in oggetto, oltre ad ignorare le parole del Direttore Generale del SSR avv. Postiglione e a violare le norme nazionali e regionali, ha testimoniato una mancanza di attenzione e rispetto riguardo ai doveri e ai valori che devono essere parte essenziale dell’operato di una ASL e del rapporto tra la ASL e la Regione”. Non le manda a dire il presidente della commissione Trasparenza Nunzio Carpentieri. Lo scorso 7 settembre aveva intimato a tutte le ASL campane di rendere pubblici entro dieci giorni i contratti applicati nel settore della riabilitazione dai centri accreditati. Lo aveva fatto perché la stessa richiesta era stata avanzata alle ASL, su indicazione del Direttore generale Postiglione, da un centro di riabilitazione ai sensi della legge sulla trasparenza. Ma, nonostante la legge, era stata ignorata. I dieci giorni sono passati e, come scrive Carpentieri nella sua lettera, “Nessuna delle AA.SS.LL. della Regione Campania ha ottemperato, unica eccezione la ASL Salerno”. “Quanto accaduto – aggiunge – si configura come estremamente grave sia in termini di metodo che di merito”. E lo spiega nel dettaglio. In termini di metodo perché in questo modo le ASL hanno violato le norme nazionale e regionali, in termini di merito perché non hanno capito l’importanza della richiesta. In primo luogo, dice Carpentieri per “la mancata consapevolezza dell’importanza del valore della trasparenza, caposaldo imprescindibile del rapporto con i cittadini”. In secondo luogo perché “Nelle prossime settimane la Regione dovrà decidere in merito alle tariffe sulla riabilitazione e non si può non comprendere l’importanza di una corretta, oltre che doverosa, informazione sui contratti applicati. Tanto più in un contesto caratterizzato da una pletora di contratti, ben dieci, con differenze di costi per il personale fino a quasi il 50%”. Insomma, il silenzio delle ASL (tutte tranne una) è assordante. Ma anche inspiegabile. Infatti le informazioni sui contratti per le strutture accreditate devono essere pubbliche, e non si capisce perché ci siano resistenze a fornirle. “Certo è – commenta il dr. D’addino del Comitato Giustizia contrattuale – che molti centri non hanno alcun interesse a fornirle in quanto i diversi contratti nascondono un fenomeno gravissimo contro cui si battono sindacati e istituzioni, ossia il fatto che chi adotta contratti impropri, o i cosiddetti contratti pirata, prende le stesse tariffe ma spende molto meno, togliendo milioni di euro ai lavoratori e alla qualità dei servizi.”. Sapere quali siano i contratti è quindi necessario per arrivare a soluzioni, come le rette differenziate per tipo di contratto, che stronchino questo fenomeno. Ma finora le informazioni sono rimaste nei cassetti. Ancora per poco però perché il presidente della Commissione Trasparenza è stato esplicito: “Vi intimo nuovamente – scrive alle ASL – entro il termine massimo di n.10 giorni dal ricevimento della presente a rendere pubblici i contratti applicati per il personale non medico dei singoli centri di riabilitazione. In caso contrario si chiederà alla Giunta regionale e al suo Presidente di procedere con l’adozione di specifici provvedimenti disciplinari”. Più trasparente di così non avrebbe potuto essere.