Sanza: Santa Messa con Vescovo Mons. Antonio De Luca per Madonna della Neve

Ieri mattina come da tradizione dopo il Novenario della salita dei Marunnnari e dei figli Confratelli di Attilio De Lisa, la Madonna del Cervato ha fatto ritorno dal Santuario diocesano sul Monte Cervati del Parco Nazionale del Cilento  (la vetta più alta della Campania con i suoi 1898 metri di altezza) e ieri sera alle ore 21.00 presso la Chiesa madre Santa Maria Assunta con Santa Messa presieduta dal Vescovo Mons. Antonio De Luca, insieme al Parroco don Giuseppe Spinelli. Intervenute le Autorità locali, il Sindaco Vittorio Esposito insieme al Capo della Polizia Municipale oltre ai due Priori sia dell’Arciconfraternita di Santa Maria della Neve. che della Confraternita del Santissimo Sacramento e Rosario con altri Confratelli e Consorelle appartenenti alle Stesse con le dovute fasce. Un evento quello di quest’anno al rispetto della Pandemia Coronavorus Covid-19, infatti con le dovute cautele per evitare assembramenti e con tanto di vaccinazione anti Covid-19.
 La Madonna della Neve di Sanza, detta anche “La Madonna che corre”, è probabilmente la processione più suggestiva e caratteristica del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ed Alburni.
 Tutti gli anni il 26 luglio, il giorno di Sant’Anna, la Madonna della Neve si trasferisce sul Monte Cervato presso il Santuario Diocesano di Sanza (Santa Maria della Neve). Portata a spalla (nella sua stipa chiusa) dai Devoti Pellegrini Sanzesi.
 Nella notte del 26 luglio, quando le campane annunciano l’imminente uscita della statua, l’intera cittadinanza è sveglia pronta per l’avvento. Conclusa la messa, il cielo si incendia con i mille colori dei fuochi pirotecnici, e si parte in processione per il Monte Cervato, verso la cappella e Santuario Diocesano della Madonna del Cervato costruita in suo onore. La sua statua resta lì fino alle 4 del mattino del giorno 5 agosto, allorquando ha inizio il pellegrinaggio di ritorno al santuario.
 “Si parte in piena notte verso le ore 4 e la processione procede come se fosse una corsa di Trail , sotto la luce della Luna. I marunnari con grinta si inseriscono sotto la statua, spingendo sempre di più. Il percorso è circa 12 km, 1000 metri di dislivello con solo due soste (ai Poggi della Madonna). Nei punti più ripidi si fanno le catene umane, con scariche di Adrenalina al massimo. Arrivati alla Crucicchia si incontra il popolo cominciando a cantare ad alta voce, cori maschili e femminili, e vengono i brividi … così si arriva alla chiesa dove c’è l’ultima corsa. Dopo viene aperta la stipa ed esposta la Madonna”. Una antichissima e radicatissima devozione Mariana quella dei sanzesi per la Madonna della Neve, chiamata anche Madonna del Cervato, perché legata al Santuario diocesano e alla Grotta adiacente, ubicati proprio sulla cima del Monte Cervato, che con i suoi 1898 metri è il monte più alto della Campania.
 Si spera che per l’anno prossimo la pandemia sparisca e si ritorni alla normalità con la tradizione abituale di grande devozione cristiana.