Scafati: consigliere Cascone su ruolo farmacie comunali

Il ruolo sociale svolto dalle farmacie comunali all’interno del sistema socio-sanitario impone un attento ragionamento della politica sul futuro delle cinque farmacie operanti sul territorio di Scafati. In particolare non vanno trascurati gli aspetti positivi che si ottennero con l’apertura delle nuove farmacie comunali nelle periferie in espansione abitativa e in quelle località territorialmente disagiate o distanti dal centro città.
Per il momento storico che vive Scafati, capitalizzare il considerevole valore commerciale delle cinque attività potrebbe significare una ristrutturazione del bilancio comunale ed il risanamento dei debiti accumulati da una passata gestione fallimentare della cosa pubblica. Questa amministrazione ha ereditato una complessità di procedimenti sospesi e di difficile risoluzione a causa delle scelte intraprese e rimaste incompiute.
La vendita delle farmacie è stata una scelta fatta dalla Commissione Straordinaria che nel 2018 deliberava il recesso del Comune di Scafati dal Consorzio Farmaceutico Intercomunale. Da allora le diverse posizioni politiche e la complessità della questione non hanno dato esito a quanto deciso. Va rilevato, però, che nel bilancio approvato in Consiglio Comunale tra le entrate sono previsti ricavi importanti dalle vendite delle farmacie e tra le uscite il rimborso del ristoro richiesto dal CFI.
Personalmente, da Consigliere comunale, ho l’obbligo di perseguire l’interesse della cosa pubblica e dei cittadini, pertanto, ho sempre analizzato la questione tenendo presente quell’importante “ruolo sociale” che hanno le farmacie sul territorio di Scafati, non trascurando mai l’aspetto contabile previsto nel piano di riequilibrio approvato dalla Corte dei Conti. Perciò, ho più volte proposto una soluzione intermedia nella direzione di una futura gestione mista pubblico/privato.
Da Presidente della Commissione Bilancio, ho convocato una seduta specifica mercoledì prossimo, chiederò innanzitutto di approfondire l’aspetto ristoro. Ritengo che il Comune è titolare del servizio di farmacia, il fatto di ereditare i rapporti contrattuali del Consorzio, come deliberato e richiesto dagli altri comuni, non da diritto a nessun tipo di indennizzo, anzi, Scafati con una maggiore partecipazione nelle quote, negli anni, ha contribuito in maniera significativa all’avviamento delle altre farmacie gestite dal Consorzio.
Inoltre, i risultati di amministrazione della gestione provvisoria, di questi ultimi due anni, non possono ricadere nel bilancio di Scafati, essendo rimasta l’amministrazione comunale fuori dalle scelte intraprese dall’assemblea e dagli organi del consorzio. Chiederò al Sindaco e ai miei colleghi di fare una scelta di buon senso, valutare attentamente una futura gestione delle farmacie con sistema misto pubblico/privato o un affidamento trentennale del servizio, al fine di scongiurare delle ricadute negative della funzione sociale e di eventuali distorsioni di mercato del settore.